PERUGIA - Il sound esplosivo dell’ensemble jazz umbro fa tappa venerdì sera fra le stelle della rassegna estiva di concerti all'aperto “Summertime” alla Casa del Jazz di Roma, punto di riferimento nella capitale per tutti gli appassionati della musica d'improvvisazione di matrice afro-americana.

Alle 21 al Parco di Viale di Porta Ardeatina MASSIMO NUNZI & PERUGIA BIG BAND, con due special guest d’eccezione (Andrea Tofanelli alla tromba e Massimo Morganti al trombone) esploreranno in parallelo i suoni modernissimi del jazz orchestrale italiano degli anni 60 - attraverso le sigle di Tv 7, Rischiatutto, Brava e la musica del film "​Il Sorpasso​"​ - e il repertorio dello stesso periodo dell'orchestra di Stan Kenton, che fu il calco da cui prese forma la famosa orchestra dei varietà televisivi del sabato sera che, per più di trenta anni, hanno intrattenuto e divertito l'Italia.

Racconta Nunzi: “Di base il nostro progetto racconta l'influenza di Kenton  sull'Italia visto che è stato, insieme ad Ellington e Basie, uno dei musicisti più ammirati da quei musicisti che hanno delineato lo stile delle big band jazz italiane. In particolare,  Bruno Canfora, Trovajoli, Umiliani, Ortolani, hanno spesso ispirato la loro scrittura a Kenton, proprio per la vicinanza psicologica con un musicista, bianco, che comunque, faticava ad essere riconosciuto come jazzista a tutto tondo a causa dei sui scantonamenti nel "progressive jazz" e che utilizzava anche l'Orchestra Sinfonica.”

Alla fine degli anni 50 nacque l'Orchestra della Rai. Fu Trovajoli a varare questa prestigiosa formazione, costituita con i migliori jazzisti italiani, da Oscar Valdambrini a Gianni Basso a Dino Piana. Ma c'é un mistero che avvolge i primi anni della musica televisiva e radiofonica del Boom Economico.

Alcuni musicisti americani, Bill Holman, Bill Smith e Bill Russo, tutti arrangiatori della più "progressive" delle orchestre jazz americane, quella di Stan Kenton,  sbarcarono in Italia e, con il loro esempio, ispirarono gli italiani a scrivere in quello stile e loro stessi, realizzarono pagine memorabili per questa e altre formazioni orchestrali jazz che suonarono su film epocali e realizzarono sigle famose.

Infatti, il sound Kentoniano invadeva la Roma anni ‘50, dove si delineava lo stile delle colonne sonore più importanti del Cinema italiano e potevi incontrare come staff arrangers della Rai personaggi come  Zeno Vukelic, che scriveva alla Bill Russo o lo stesso Holman che arrangiava per Trovaioli.

Quello presentato venerdì sera con “This Modern world:  Stan Kenton, l'Italia e il Boom Economico” sarà dunque un lavoro musicologico di grande interesse, oltre al jazz stesso, per capire il percorso di formazione della cultura italiana del dopoguerra.

Ingresso unico € 10 su TicketOne

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