PERUGIA - Una forte difesa dei valori propri della famiglia, intesa come tale in tutte le sue declinazioni, e un secco no all’iniziativa che vede la firma, alla presenza dei leader dei partiti di centro-destra, del “manifesto valoriale” voluto da alcune associazioni del mondo cattolico, pro life e no gender. “Non tanto per i temi in esso contenuti, in parte condivisibili, quanto per le modalità che hanno portato alla stesura e alle discriminazioni su chi lo può firmare e perché appare evidente che il vero obiettivo è aggregare i voti dei cattolici sulla destra come una sorta di strumento di ricerca del consenso elettorale”.

Andrea Fora, capolista della Lista “Bianconi per l’Umbria”, e Mario Giro, ex viceministro agli Affari Esteri e leader di Demos – Democrazia Solidale, non hanno avuto peli sulla lingua a bollare gli organizzatori di un evento che “anziché unire e costruire, tende a dividere i credenti – ha detto Giro – tra cattolici della morale e cattolici del sociale. Non esistono divisioni: si tratta solo di guardare in faccia la realtà e rendersi conto che la società è cambiata. Ma lo si faccia lontano dai partiti e dal nome di Dio che è di tutti e non per sé stessi”. 

E Fora ha rincarato la dose: “Il fatto che sia stato impedito a singoli candidati consiglieri cattolici di firmare il documento in assenza della firma del candidato presidente è il segnale più chiaro del fatto che si tratta di un’operazione squisitamente elettorale che trovo grave perché alimenta la divisione tra cattolici fomentata ad arte da chi blandisce il rosario nelle sue arringhe elettorali, sfruttando i simboli per cercare voti”. 

Significativo anche il passaggio sulla difesa della vita: “Non basta tutelare la nascita e la morte – ha aggiunto Fora - se poi si lasciano morire i bambini sui barconi, si classificano le vite delle persone in vite di serie A e di serie B, si urla “la casa prima agli umbri”, si grida a gran voce la castrazione chimica. Allora perché non anche la pena di morte? La vita umana è complessa e non si può ridurre a mera propaganda. A me preme che nessuno sia escluso a partire dalla famiglia, certo, ma pensando anche ai senza famiglia, ai poveri, i single, le madri vedove e gli anziani soli. Io sono contro ogni forma di discriminazione, contro ogni forma di violenza verbale e fisica esercitata su bambini e persone: sulla disabilità, l’orientamento sessuale, l’opinione politica”.

Ma l’incontro, al quale erano presenti anche la candidata della Lista “Bianconi per l’Umbria” Marialaura Tufi, che ha portato la propria testimonianza di essere divenuta famiglia affidataria di un bambino dopo ben quattro anni e mezzo (“bisogna ridurre drasticamente i tempi delle procedure di affidamento e adozione”), e il coordinatore di Demos per l’Umbria, Riccardo Vescovi, ha rappresentato l’occasione anche per presentare le proposte per le politiche familiari in caso di vittoria alle prossime Regionali. Ben 15 punti di programma che prevedono tra l’altro lo stanziamento di fondi destinati a cofinanziare il 40% dei mutui per l’acquisto di prime case per giovani coppie; un assegno mensile, non inferiore a € 150, per ogni bambino nuovo nato fino al compimento del terzo anno di età; adeguate politiche di sviluppo economico che vadano nella direzione di generare nuovi posti di lavoro; nuovi strumenti di valutazione per l’accesso ai servizi che superino i parametri ISEE, introducendo criteri più attuali e idonei a rispondere alle esigenze di nuclei familiari; agevolazioni per le imprese che applichino policy aziendali family-friendly; una rete capillare di punti di ascolto e orientamento; la realizzazione all’interno di aree sanitarie di culle per la vita.

Inoltre, previsti sportelli di ascolto per prevenire ogni tipo di violenza, disgregazione familiare e ogni forma di dipendenza; tutela del diritto alla genitorialità; potenziamento degli strumenti di aiuto e di assistenza scolastica per i ragazzi con disabilità; messa a disposizione di personale medico e paramedico per la cura delle persone anziane o disabili presso il proprio domicilio e favorendo l’accesso alle terapie del dolore per chi si trova allo stato finale della propria vita; potenziamento delle strutture di accoglienza diurne e strutture residenziali protette e finanziamenti per realizzarne di nuove.

Tra gli obiettivi anche la costituzionedi un Albo delle Associazioni familiari, di un Osservatorio permanente della famiglia e di un albo contenente figure idonee all'assunzione dell’incarico di Garante Regionale dell'infanzia e dell'adolescenza.

 

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