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Rifondazione comunista dell’Umbria esprime viva preoccupazione per le traversie che da tempo caratterizzano l’operato della Fondazione Palazzo Albizzini di Città di Castello e che rischiano di provocare un danno serio, non solo di immagine, al patrimonio Burri e al territorio tifernate. Le presenze turistiche a Città di Castello crescono progressivamente nel corso degli ultimi anni, mentre il flusso turistico verso le sedi espositive della Collezione Burri, cioè a Palazzo Albizzini e all’ex Essicatoio del tabacco, conosce forti sofferenze e una emorragia di presenze. Se a questo calo di afflusso di visitatori si aggiunge il fatto che ancora giacciono inutilizzate nei capannoni degli’ex Essiccatoi del tabacco circa 700 opere del maestro Burri, che stante l’immobilismo che caratterizza la Fondazione Albizzini rischiano di rimanere sconosciute al pubblico per moltissimo tempo ancora, non si può non ritenere necessario un intervento delle istituzioni e della politica per una netta inversione di tendenza nella gestione del patrimonio di uno dei massimi esponenti dell’arte contemporanea. Il territorio e il patrimonio culturale tifernate meritano di più, così come meritano una attenzione maggiore i tanti turisti che visitano tutti gli anni Città di Castello, i suoi musei e le loro mostre. Per questo ci associamo alla voce di quegli amministratori locali che chiedono con forza al sindaco di Città di Castello e alla Giunta regionale il commissariamento della Fondazione Palazzo Albizzini. Un atto ormai necessario per riportare serenità e per riattivare la promozione di uno dei maggiori patrimoni artistici e culturali contemporanei, quale è l’immensa opera di Alberto Burri. Stefano Vinti Presidente gruppo regionale Prc Condividi