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ROMA – Non accennano a placarsi le proteste contro i provvedimenti del ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini. Anzi, do le imponenti manifestazioni di venerdì scorso, con il grande corteo di Cobas a Roma, da oggi la contestazione si ramifica su tutto il territorio nazionale. Nell’occhio del ciclone ci sarà comunque Palermo, dove il ministro sarà ospite di un incontro pubblico nella sede del rettorato dell’Università. Ad accoglierla “calorosamente”, nel senso che gli urleranno forte la loro protesta, migliaia di studenti che già in questa ore stanno percorrendo la città. Partito dalla Facoltà di Lettere, il lungo corteo è aperto da uno striscione che recita: “"Non pagheremo noi la vostra crisi". Un corteo colorato quanto mai che vuole anche essere una sorta di funerale per l’Università italiana simboleggiata da un piccolo feretro nel quale sono racchiuse le sue salme, portato a spalla dagli studenti. Gli slogan urlati a gran voce sono tutti contro il ministro e la sua ipotesi di privatizzazione degli atenei. Ma non solo a Palermo si protesta, infatti a Roma docenti e studenti di Fisica della Sapienza hanno convocato lezioni all'aperto in piazza Montecitorio, mentre assemblee sono programmate anche a Firenze e a Napoli. In quest’ultima città è stata indetto un incontro nella sede della facoltà di Sociologia della Federico II. A Pavia è prevista, invece, un'assemblea d'ateneo, con la partecipazione di dottorandi, ricercatori e docenti, organizzata dal Coordinamento per il diritto allo studio-Udu Pavia in collaborazione con varie realtà studentesche territoriali. Ma la rivolta studentesca si sta estendendo anche nelle scuole superiori. Sempre a Milano è stato organizzato un sit in davanti Palazzo Marino, sede del Comune, nel corso del quale è stata anche bruciata una copia del decreto Gelmini. A Firenze, dove ieri si è svolta una grande manifestazione con la partecipazione di oltre 15mila studenti, professori e genitori, martedì, quando il decreto Gelmini arriverà sui banchi del Senato per l´approvazione è prevista una nuova grande manifestazione regionale «in difesa della scuola pubblica». Anche ad Empoli circa tremila studenti hanno sfilato per le vie della città e a Livorno almeno 8 mila studenti hanno partecipato a una analoga manifestazione che ha attraversato le vie del centro. Il corteo si è svolto senza incidenti e vi hanno preso parte ragazzi delle scuole superiori provenienti da tutta la provincia che hanno scandito slogan a difesa della scuola pubblica e contro il ministro dell'Istruzione. A Pistoia, Empoli, Prato, Lucca, Viareggio, Pescia sono stati occupati diversi istituti superiori. Ma non sono mancati momenti di tensione in alcune scuole. In particolare a Prato, Viareggio e Pistoia, dove alcuni presidi hanno chiesto l'intervento della Polizia per impedire l'occupazione delle scuole. Contro il pacchetto proposto dalla Gelmini sette istituti di Trieste sono stati occupati questa mattina. Si tratta del liceo scientifico 'Oberdan', del magistrale 'Carducci', dell'istituto nautico, dei commerciali 'Carli' e 'Sandrinelli', del classico della minoranza slovena 'Preseren' e dell'artistico Nordio. Occupato anche il liceo scientifico Viesseux di Imperia. A Napoli, invece, gli studenti del liceo classico Genovesi hanno ripiegato su un'assemblea pubblica in piazza del Gesù. Condividi