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PERUGIA - La ricostruzione fatta dai Pm perugini riguardo alle circostanze che hanno portato alla morte di Meredith Kercher e, soprattutto, le richieste di condanna per Rudy Guede e di rinvio a giudizio per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, sono state oggetto di vari commenti da parte degli avvocati delle parti. Secondo gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, difensori di Rudy Guede, il loro assistito Rudy non ha ucciso Meredith. "Siamo convinti della sua estraneita' al delitto e dimostreremo che lui non c'entra niente'', hanno aggiunti. Secondo gli stessi legali il quadro indiziario delineato dalla requisitoria dei pm ''non e' cambiato'' rispetto a quanto gia' ipotizzato dall'accusa. ''La richiesta di condanna dei pubblici ministeri (all'ergastolo - ndr) - ha detto l'avvocato Biscotti - e' coerente rispetto agli addebiti formulati. E' quello che ci aspettavamo e Rudy era preparato anche se ovviamente si aspetta una conclusione diversa del giudizio nei suoi confronti''. Nella ricostruzione dei pubblici ministeri ''manca totalmente'' la prova della conoscenza tra i tre imputati. Cosi' l'avvocato Giulia Bongiorno, uno dei difensori di Raffaele Sollecito, ha invece commentato la requisitoria dei pm che hanno chiesto al gup di rinviare a giudizio il giovane pugliese e Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher. ''Ci aspettavamo elementi specifici - ha detto ancora l'avvocato Bongiorno - in particolare sulla conoscenza tra loro dei tre imputati. E invece il dato emerso e' che l'accusa non ha fiducia nel test Kokomani (l'albanese che ha riferito di avere visto insieme i tre davanti alla casa del delitto - ndr)''. Secondo l'avvocato Luca Maori, un altro dei difensori di Sollecito, ''Raffaele ha seguito con molta attenzione le parole del pm''. ''E' molto provato - ha aggiunto - dalla lunga detenzione''. ''Non ci sono riscontri oggettivi - ha sostenuto l'avvocato Marco Brusco, un altro dei difensori del giovane - e quella dei pm e' una ricostruzione che non condividiamo. Dimostreremo l'innocenza di Raffaele''. Hanno parlato di ''ricostruzione di grande fantasia'' in particolare sul concorso nell'omicidio i difensori di Amanda Knox, gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Della Vedova. ''Non ci sono prove - hanno sottolineato i legali - cosi' come non ci sono elementi certi. Ci sono solo alcune circostanze sulle quali i pm hanno ricostruito l'ipotetico scenario. Indizi che a nostro avviso non sono pero' sufficienti - hanno concluso Ghirga e Dalla Vedova - a sostenere l'accusa in giudizio''. Di avviso diverso i legali della famiglia Kercher. ''Dai riscontri della scientifica emerge esattamente come e' stata uccisa la povera Mez'': lo ha affermato l'avvocato Francesco Maresca, che rappresenta come parte civile i familiari di Meredith Kercher. Secondo il legale ''dagli atti si ricava che i tre imputati erano tutti insieme sulla scena del delitto''. ''Insieme - ha aggiunto - hanno partecipato alla violenza sessuale della quale Guede e' stato il protagonista primario''. ''Convinta che sia stata provata la responsabilita' e la presenza dei tre imputati nella casa dove Meredith venne uccisa'' anche l'altro legale della famiglia Kercher, l'avvocato Serena Perna. ''Quello fatto dalla procura e dalla polizia - ha aggiunto - e' stato un ottimo lavoro''. Condividi