TRE IMPUTATI.jpg
PERUGIA - A poco meno di un anno dall'omicidio di Meredith Kercher la procura del capoluogo umbro si accinge a ribadire le sue accuse ai tre imputati, Raffaele Sollecito, Amanda Knox e Rudy Guede. Lo fara' da domani davanti al gup Paolo Micheli al quale i pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi chiederanno con ogni probabilita' di processare il giovane pugliese e la studentessa di Seattle e di condannare l'ivoriano. I tre giovani si sono sempre proclamati estranei al delitto ma davanti al giudice dell'udienza preliminare hanno scelto strade diverse: il processo con il rito abbreviato Guede, il normale iter Sollecito e la Knox. Per questo i pm al termine della loro requisitoria, probabilmente nella giornata di lunedi' prossimo, formuleranno una richiesta di condanna nei confronti di Guede (l'ipotesi e' che possa essere particolarmente pesante) e di rinvio a giudizio per Amanda e Raffaele. La decisione del giudice e' attesa tra il 27 e il 28 ottobre dopo gli interventi di parti civili e difese. Il procedimento proseguira' infatti per tutta la prossima settimana a eccezione di giovedi' quando il gup sara' impegnato in altre udienze gia' fissate. A ospitarlo sara' da domani una nuova aula nella cosiddetta palazzina ex Enel. Un locale dai grandi vetri che si affacciano sulla strada e che per questo sono stati oscurati. I testimoni - due giovani extracomunitari, un somalo e un albanese - e la biologa della polizia scientifica sentiti nel corso dell'udienza preliminare non sembrano comunque avere cambiato le convinzioni degli inquirenti nei confronti degli imputati. I pubblici ministeri ritengono che la Knox, Sollecito e Guede fossero tutti e tre presenti sulla scena del delitto quando la studentessa inglese venne uccisa. Per l'accusa - basata sulle indagini della squadra mobile di Perugia e del Servizio centrale operativo della polizia - ciascuno di loro avrebbe avuto un ruolo attivo nell'omicidio e i rappresentanti dell'accusa cercheranno di delinearlo davanti al gup. I magistrati sono convinti che quello di Mez fu un delitto a sfondo sessuale. Venne cioe' uccisa perche' coinvolta in una situazione alla quale invece voleva rimanere estranea. A supporto porteranno le tante testimonianze acquisite nel corso dell'indagine ma soprattutto i rilievi della polizia scientifica e dell'Ert. Come le tracce di Dna della vittima e di Amanda sul coltello trovato a casa di Raffaele Sollecito o il codice genetico del giovane barese su un frammento di reggiseno di Mez. Ma anche l'impronta di una mano insanguinata di Guede trovata sul cuscino posto sotto il corpo della vittima. Si soffermeranno inoltre sulle impronte dipiedi sporchi di sangue trovate nel casolare di via della Pergola dove venne compiuto l'omicidio. Condividi