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Crolla ad agosto il fatturato dell'industria italiana che registra una flessione dell'11% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, contro il +4,7% registrato a luglio. Si tratta di un calo record, il più alto dal gennaio 1991. Lo rende noto l'Istat specificando che il mercato nazionale registra -10,2% (secondo calo record dopo il -10,8 del 1996), mentre quello estero -12,9% (dato record dal 1991). Rispetto al mese precedente la flessione complessiva è del 3%, con il mercato interno che perde 2,8 punti percentuali e quello estero 3,6 punti percentuali. In calo quasi tutte le voci dei raggruppamenti principali di industrie ma il mese di agosto, spiega l'istituto, è caratterizzato da spiccata volatilità dovuta soprattutto a effetti di calendario essendo un mese di ferie. Nel confronto dei primi otto mesi del 2008 con lo stesso periodo dell'anno precedente il fatturato dell'industria ha registrato un incremento del 2,6%, quale sintesi di una crescita del 2,5% sul mercato interno e del 3,1% su quello estero. Nello stesso periodo si è registrato un aumento tendenziale degli ordinativi del 2,2%, derivante da una variazione positiva del 4,2% per gli ordinativi provenienti dal mercato interno e da una diminuzione dell'1,5% per quelli provenienti dall'estero. Nel mese di agosto 2008 l'indice del fatturato è cresciuto, rispetto allo stesso mese del 2007, del 14,9% per l'energia; si sono invece registrate diminuzioni tendenziali del 17,2% per i beni intermedi, del 15,7% per i beni strumentali e del 9,4% per i beni di consumo (-23,8% per quelli durevoli e -7,5% per quelli non durevoli). Gli indici destagionalizzati del fatturato segnalano, rispetto a luglio, variazioni negative del 4,7% per l'energia, del 4,5% per i beni intermedi, del 2,5% per i beni di consumo (-7,7% per quelli durevoli e -1,3% per quelli non durevoli) e dello 0,6% per i beni strumentali. In agosto, nel confronto con lo stesso mese del 2007, l'indice del fatturato ha segnato un'unica variazione positiva nel settore delle raffinerie di petrolio (+19%); le diminuzioni più significative sono state registrate nella produzione di mobili (-32,4%), nelle altre industrie manifatturiere (compresi i mobili) e nell'estrazione di minerali (-29,6%). Nel medesimo periodo, l'indice degli ordinativi ha segnato un incremento nella produzione di apparecchi elettrici e di precisione (+54,1%); le variazioni negative più marcate hanno riguardato la produzione di mobili (-39,1%), l'industria del legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) (-29,3%) e le industrie tessili e dell'abbigliamento (-20,8%). Condividi