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Un accordo tra Rifondazione comunista e i Comunisti italiani per presentarsi insieme alle europee è possibile. Lo dice ad Affaritaliani Claudio Grassi, componente della segreteria e coordinatore dell'area 'Essere comunisti'. "Non escludo - spiega Grassi - che ci possa essere un accordo alle elezioni europee con i Comunisti Italiani, ma anche con altre forze a sinistra del Partito Democratico. Altri partiti che sono usciti dal Prc, come Sinistra Critica o il gruppo di Ferrando, oppure Sinistra Democratica o suoi rappresentanti". Secondo Grassi "lo sbarramento al 5%, a maggior ragione, induce a cercare le convergenze. Quello che sicuramente non faremo è una ripetizione della Sinistra Arcobaleno, perché gli elettori hanno già decretato la fine di quell'esperimento". Grassi spiega: "Stiamo lavorando per rilanciare Rifondazione Comunista e siamo impegnati a contrastare una legge liberticida per le elezioni europee che sta preparando questo governo, senza che ci sia un'opposizione significativa in Parlamento. Detto questo, vedremo che legge ci sarà e, con i Comunisti Italiani, i rapporti sono nettamente migliorati. Quindi c'è una discussione in corso e valuteremo con loro come affrontare quella scadenza elettorale". Capitolo Partito Democratico. I vendoliani pensano a un'intesa di governo e dialogano soprattutto con l'ala di D'Alema. Per voi il rapporto è chiuso definitivamente? "Di definitivo in politica non c'è mai nulla. Con l'attuale programma del Partito Democratico, però, se si dovesse votare domani per le elezioni politiche sarebbe per noi impossibile costruire un'alleanza di governo, essendoci delle differenze enormi praticamente su tutto. E lo vediamo dal modo in cui, secondo noi, il Pd non sta facendo opposizione al governo Berlusconi. Dipende poi da come si evolverà il dibattito interno a quel partito, lo verificheremo - dice l'esponente del Prc - col tempo". Condividi