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PERUGIA – Più la notizia è ghiotta, più l’informazione si fa confusa così da destare un clamore ancora maggiore. Ci riferiamo alla vicenda denunciata anche da noi, ieri, della truffa che sarebbe stata messa in piedi a Perugia, ai danni dell’Inps, un'operazione che avrebbe fruttato agli organizzatori un bel bottino, oltre 400 milioni di euro. Al riguardo qualche organo di informazione non ha esitato a mettere in mezzo anche la Provincia di Perugia, ente che, ahinoi, in questi tempi si è trovato spesso nell’occhio del ciclone, in specie dopo la non ancora conclusa vicenda di “Appaltopoli” che ha visto implicati alcuni suoi autorevoli funzionari. Questa volta, però, la mira è stata mal indirizzata e il perché ce lo spiega l’assessore provinciale al lavoro, formazione e istruzione Giuliano Granocchia. Nel gran calderone sono state tirate in ballo due persone, presentate entrambe come dipendenti provinciali operanti nel settore dei Centri per l’impiego che si sarebbero prestate al gioco fornendo false certificazioni. In primo luogo, ci spiega Granocchia, “uno dei due risulta essere in pensione da oltre 10 anni”, un lasso di tempo sufficiente, quindi, per dire che con l’Ente non ha alcun rapporto. Quanto all’altro, dall’esame dei riscontri sui dati inviati dalla Magistratura, sul suo operato emerge al momento che lo stesso ha semplicemente svolto il proprio ruolo amministrativo, aiutando gli utenti nella compilazione di un modulo. Lo stesso, poi, non è accusato in alcun modo di aver incassato del denaro o di aver svolto abusivamente le sue funzioni, magari in una sede diversa da quella dell'ente". Il suo operato si è limitato a questo e comunque, visto che un atteggiamento di cortesia verso gli utenti può essere malamente interpretato, l'assessorato ha immediatamente trasmesso questa mattina una circolare a tutti i Centri per l'Impiego, con la quale si invitano i dipendenti ad attenersi d'ora in poi allo stretto svolgimento delle mansioni loro richieste. Ci sarà certamente qualcuno che insorgerà indignato contro una burocrazia senza anima che non va incontro alle difficoltà incontrate dagli utenti, ma non si può certo chiedere ai dipendenti pubblici di assumere comportamenti che potrebbero procurare loro guai dal punto di vista giudiziario. Infine, Granocchia ci tiene a tranquillizzare i cittadini precisando che in ogni caso “ la Provincia di Perugia non risulta in alcun modo coinvolta rispetto alle somme indebitamente percepite, non essendo l’erogazione del sussidio di disoccupazione un atto di competenza dei nostri uffici”. Condividi