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Una attesa riforma regionale, quella dello sport e delle attività motorie, sta avviando l’iter che la porterà ad essere discussa in Consiglio Regionale, ma non potrà godere delle risorse che necessita. Lo sviluppo della pratica sportiva e delle attività motorie ha assunto in questi ultimi anni una dimensione di massa considerevole anche in Umbria, e nuove consapevolezze e stili di vita stanno conquistando nuove fasce di popolazione, dando al fenomeno una necessità di governo dalle dimensioni fino ad oggi sconosciute. Un movimento che ovviamente trascina con sé la richiesta di nuovi diritti degli utenti ( salute, impiantistica, promozione sul territorio e nelle scuole, lotta al doping, ecc...), ma anche di nuove e ingenti risorse economiche. E cosa fa il governo Berlusconi? Taglia, taglia e taglia, milioni di euro allo sport! La legge Finanziaria e di Bilancio priva il mondo sportivo nel suo insieme di ben 191,7 milioni di euro. Complimenti al presidente del Milan! Infatti si taglia il finanziamento del Coni di ben 113,7 milioni di euro, oltre i 2 milioni e 161 mila euro alla Coni Servizi Spa; inoltre si registra il taglio di 500mila euro tolti al calcio femminile, e quasi l’azzeramento delle risorse al dipartimento sport della Presidenza del Consiglio, che si aggiungono all’azzeramento dei 313 milioni dei fondi residui di interventi legislativi passati e che potevano essere utilizzati per il mondo sportivo. Da non dimenticare l’azzeramento del fondo per gli sport di cittadinanza, fondo atto a sostenere, congiuntamente alle Regioni, lo sport sociale e di base, oltre al mancato rifinanziamento della sperimentazione dell’introduzione dell’educazione motoria nelle scuole elementari per 10 milioni di euro, e la soppressione del fondo per i grandi eventi internazionali, indebolendo gli investimenti sull’impiantistica e sulla promozione del territorio. Ancora una volta il mondo sportivo viene penalizzato e sottovalutato, da utilizzare politicamente quando si vincono prestigiosi trofei internazionali ma impedendo politiche programmatorie e negando un adeguato sostegno economico. Il governo Berlusconi non crede affatto che lo sport praticato da milioni di cittadini sia un fenomeno sociale da valorizzare in quanto grande fattore di socializzazione, strumento di prevenzione sanitaria e sociale e di interpretazione sociale e culturale. Il governo Berlusconi colpisce lo sport sia come diritto sociale che come prestazione professionistica, mentre in Europa esistono i ministeri dello sport, si pratica mediamente il doppio delle ore di educazione fisica nelle scuole, si investe il triplo nello sport sociale. Evidentemente al governo Berlusconi si pone più attenzione ai tifosi che a chi pratica lo sport. Una tendenza che invece va invertita, costruendo anche da questo versante un opposizione ai provvedimenti che penalizzano il movimento sportivo, e l’occasione anche in Umbria per sviluppare questa nuova e consapevolezza e far vivere la nuova legge regionale sullo sport non come un atto burocratico istituzionale ma come un momento partecipato e di sviluppo della critica a questo modello sportivo. Stefano Vinti Presidente Gruppo regionale Prc Condividi