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GUBBIO - Nel lontano dicembre 1942 avevano condiviso, sia pure con esiti diversi, le sofferenze della ritirata di Russia, allorché, rotte le linee di difesa, tedeschi ed italiani cercarono precipitoso scampo incalzati dall’avanzata impetuosa dell’Armata Rossa. Ieri si sono incontrati a Gubbio ed hanno pranzato assieme in un ristorante della città, dove hanno ricordato con grande commozione episodi, luoghi, città, eventi e persone incontrate in quella drammatica avventura. Si tratta dell’eugubino Anselmo Fumanti, classe 1917, che il 19 dicembre scorso aveva lanciato un appello a ritrovarsi ai suoi ex commilitoni dai microfono di “Festa italiana”, popolare trasmissione della Rai. Appello che è stato raccolto da James Manicardi, di Reggio Emilia, suo coetaneo, che si è recato nella città dei Ceri accompagnato dal figlio Gianni. Come abbiamo accennato, i due reduci, pur avendo partecipato alla stessa campagna di guerra e condiviso diverse tappe della ritirata, hanno avuto però destini diversi. Intanto non si erano conosciuti direttamente perché, pur appartenendo alla stessa armata, avevano militato in divisioni diverse: nella ''Pasubio'' Manicardi e nella ''Torino sanità” Fumanti. Quest’ultimo era stato inviato in Russia dal 1940 come soldato di leva ed era stato fatto prigioniero dai russi al momento della ritirata, il 14 dicembre 1942. Manicardi era invece riuscito a sfuggire alla cattura percorrendo a piedi centinaia di chilometri, nutrendosi di neve e rientrando ad Udine nel 1943, dove si unì alle brigate partigiane. Il combattente eugubino in Russia aveva anche riportato il congelamento dei due piedi che gli furono amputati in un ospedale dell'Ucraina prima di essere deportato per due anni in Siberia. A Gubbio rientrò il 3 settembre del 1945. Qui si è poi sposato ed ha avuto un figlio. Naturalmente i due ex commilitoni sono diventati amicissimi e nel congedarsi hanno promesso di non perdersi più di vista. Condividi