TOGHE.jpg
AGRIGENTO - I giudici del tribunale di sorveglianza di Perugia, presieduti da Paolo Canavelli, hanno annullato il decreto che imponeva al capomafia di Agrigento, Antonio Massimino, di essere detenuto al regime carcerario previsto dal 41 bis. I giudici hanno accolto l'istanza dei difensori del boss che nell'aprile 2007 era stato condannato a 15 anni di carcere perche' ritenuto al vertice della famiglia mafiosa della citta' dei Templi. Il tribunale di Perugia ha accolto la richiesta sostenendo che ''non vi e' prova alcuna che Massimino abbia trasmesso dal carcere di Torino all'esterno messaggi delinquenziali e direttive criminose''. L'uomo era stato sottoposto al 41 bis con un decreto firmato, subito dopo l'insediamento, dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Massimino, che in un primo momento era detenuto a Torino, era stato poi trasferito nel carcere di Spoleto e per questo motivo sono competenti i giudici del tribunale di sorveglianza di Perugia. Condividi