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di Nicola Bossi (apcom) La Galbani Italia, azienda leader nel settore dei latticini, è al centro di quello che si annuncia, non senza qualche perplessità, un vero e proprio "caso alimentare". Il vaso di Pandora dell'azienda, presunto ancora, è stato scoperchiato dal quotidiano Repubblica che sarebbe venuto impossesso di un esposto vergato direttamente da alcuni dipendenti della Galbani della sede di Perugia. Nel testo-denuncia si parla - secondo Repubblica - di merci scadute ma immesse lo stesso sul mercato attraverso delle modifiche mirate delle date. Si parla anche di materiali alimentari ormai di scarto che sarebbero stati riciclati per nuove trasformazioni da bancone. Accuse che hanno fatto subito togliere i prodotti della Galbani dai centri vendita del colosso della grande distribuzione, Coop Centro Italia che in una nota ha spiegato che si tratta di azione "precauzionale" e che comunque non si è mai rifornita "dalla sede perugina" che ha sollevato il presunto scandalo. L'ufficio stampa della Galbani Italia, per il momento tace. Le numerose telefonate dei giornalisti vengono registrate puntualmente, e a tutti si promette un contatto da parte del responsabile in tempi brevi. Per il momento nessuna comunicazione ufficiale. I Nas da Roma, invece, non restano ad aspettare: sono stati annunciati dei controlli mirati su Perugia e sulle merci che sono state smistate da questa sede dell'azienda. Anche la Cgil sta facendo il suo: in ballo c'è la credibilità degli operai (25) e anche il loro posto di lavoro, dopo le presunte rivelazioni bomba. "Come Flai Cgil Umbria - afferma il segretario generale Vincenzo Sgalla - abbiamo chiesto immediatamente alla Galbani di compiere le verifiche necessarie e di chiarire in modo netto la posizione aziendale. Abbiamo chiesto inoltre, attraverso la segreteria nazionale, un incontro urgente di tutto il gruppo per capire cosa sia stato fatto dal 2005 ad oggi e come mai l'azienda in questi mesi sia al centro di diverse inchieste giornalistiche. Per la nostra organizzazione - conclude Sgalla - la sicurezza alimentare rimane un prerequisito irrinunciabile, anche a tutela dei lavoratori dell'azienda. Lavoratori che in queste ore vedono il loro futuro a rischio in virtù di eventuali comportamenti scorretti da parte dei dirigenti aziendali". Ma il puzzle delle accuse alla Galbani Italia, però, sembra non essere proprio così limpido e a prova di smentite. Infatti, la Procura e le forze di polizia giudiziaria hanno fatto sapere che non hanno mai ricevuto quel famoso esposto da parte dei lavoratori, tanto è vero che non hanno mai autorizzato una inchiesta che sarebbe partita d'ufficio data la gravita della situazione. Condividi