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di Nicola Bossi "Chi sta dietro gli arrivi di migranti privi di permesso di soggiorno, di un lavoro regolare, di un alloggio, migranti che vengono lasciati come vuoti a perdere lungo le arterie stradali dell'Umbria?". Se lo sono chiesti in una inchiesta-relazione i vertici dell'associazione immigrati del mondo in Umbria che stanno raccogliendo le testimonianze dei tanti migranti che ogni giorno sbarcano nella nostra regione. Chi c'è dietro a questo mercato di uomini: associazioni malavitose dedite al trasporto collegate a quelle del collocamento a nero e che offrono alloggi. Stranieri trattati anche in Umbria come merce che vengono direttamente scaricati sulle piazzole di sosta della superstrada. "Deve preoccupare e non poco l'arrivo e scarico di disgraziati - spiegano nella relazione l'associazione - extracomunitari che laceri, infreddoliti, malati, affamati che vengono lasciati nelle principali della nostra Regione. Certamente la scoperta delle nostre città non è affatto causale. L'associazione ritiene che anche in Umbria Perugia in primis, siano consolidati rapporti malavitosi dediti allo sfruttamento occupazionale fatto di lavoro nero e non solo". Collegamenti è da supporre sostenuti da basi e soggetti locali che indirizzano e collocano sul mercato quanti riescono ad eludere i controlli delle forze dell'ordine. Una situazione che alimenta illegalità e incertezza sui flussi migratori in regione. "Di certo non è conosciuto quanto sia ampio questo fenomeno che supera nelle unità i numeri che vengono forniti dalla autorità competenti. L'associazione invita le istituzioni e le forze dell'ordine a non sottovalutare questa nuova fase negativa, basta pensare che già nelle nostre città per ogni quattro extracomunitari presenti ed in possesso del permesso di soggiorno, nè è presente uno privo di ogni autorizzazione. E' fuori dubbio pertanto che oltre alle emarginazioni già presenti e con il concreto rischio di finire nelle maglie del malaffare pur di sbarcare il lunario, il numero dei disperati aumenta. Tra le risposte che vanno date oltre ad un'azione di controllo e preventiva, rafforzare la battaglia contro il lavoro nero, caporalato, prostituzione e spaccio di droga". Condividi