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Un'intera pagina dedicata oggi da l'Unità per parlare di ciò che sta maturando in Puglia, la regione governata dal compagno Nichi Vendola. Lo scopo di questa inchiesta, che si propone come prima puntata di un "Viaggio nel Pd" è chiara fin dal titolo, "Laboratorio Puglia, con Vendola e l'Udc", ovvero dimostrare che è possibile costruire in Italia un blocco progressista "depurato dalla sinistra radicale" e che la Puglia si pone come terreno favorevole per una prima sperimentazione in questo senso. Come? Per comodità dei lettori tralasciamo la gran parte di questo articolo dedicata alla costruzione del Pd, un partito ancora "virtuale", che esiste solo sulla carta, visto che a sentire l'autore o gli autori di questa inchiesta, che hanno fortemente privilegiato, come loro interlocutore, il sindaco di Bari, Michele Emiliano, a tuttora non ci sono militanti, per la semplice ragione che il tesseramento non è stato ancora iniziato. Riportiamo, invece, senza fare commenti,e come iscritti ad un partito piccolo ma che conta dei militanti veri, ampi stralci della parte che più ci riguarda più da vicino. "Il Pd - si dice - deve contrastare il vento cambiato rafforzandosi e lavorando sulle alleanze Non a caso la formula che ora inizia a circolare da queste parti non è più quella che ha a che vedere con la bella stagione, ma un'altra, che ha più a che fare con gli esperimenti, il duro lavoro e l'incognita delle possibilità: 'Laboratorio Puglia'. Si tratta di un'espressione utilizzata anche l'altra sera per il faccia a faccia tra D'Alema e Vendola che ha chiuso la festa di Bari del Pd. 'Essere a vocazione maggioritaria non significa avere l'autosufficienza' è la convinzione del presidente di Italianieuropei. 'Dobbiamo guardare con attenzione a ciò che succede a sinistra e saper dialogare con i moderati che non si riconoscono in questo governo'. Un doppio messaggio, lanciato sia in direzione di Vendola, che invece di tirarsi indietro ha definito 'un errore' l'aver convocato due manifestazioni distinte contro il governo, che dei centristi dell'Udc. Quella di D'Alema, che le dinamiche politiche di queste parti le conosce piuttosto bene, non è una palla lanciata a caso. In regione il dialogo tra il Pd e Vendola è già avviato. E a portarlo avanti sono tutt'altro che seconde file, visto che si tratta del vice presidente della giunta regionale Sandro Frisullo e del capogruppo del democratici Antonio Maniglio. Primi segnali già arrivano, come l'intesa per evitare il mantenimento dello sbarramento al 4%, come vorrebbe il centro-destra, o l'ipotesi che già alle amministrative della prossima primavera ci siano liste non riconducibili entro i confini della sola Rifondazione comunista. Ma l'operazione cui pensano i democratici pugliesi è di più ampio respiro e punta ad avere effetti ben al di là dei confini pugliesi. 'Il congresso della Bolognina qui ha creato una spaccatura profonda nei gruppi dirigenti', ricorda Ginefra citando percentuali diverse da quelle del resto del paese e i nomi di Vendola, Giordano e di tutti gli altri che non seguirono Occhetto nella svolta del Pds. 'Lo scontro è stato duro e ci sono voluti diversi anni per superare quelle distanze. L'esperienza di governo di Vendola ci ha aiutati in questo senso'. La sensazione che ha avuto Emiliano guardando alla platea che seguiva il dibattito tra D'Alema e Vendola è stata quella di essere in mezzo a 'un popolo unico'. Dice Ginefra: 'Siamo all'inizio, all'embrione di un possibile progetto, ci vuole cautela e prudenza'. A spiegare di cosa si tratti ci pensa Paolo De Castro. Il presidente di Red, che sta lavorando all'organizzazione di un'iniziativa (il 20 a Bari) sul 'Federalismo visto da Sud', usa parole di apprezzamento per il modo in cui Vendola sta governando la Regione. E parole di speranza sul lavoro che il governatore pugliese sta facendo con l'associazione Rifondazione per la sinistra: 'Un esperimento che auspichiamo porti avanti fino in fondo'. Il senatore Pd non usa la parola 'scissione', ma fa capire a cosa pensi quando dice che 'Vendola interpreta in maniera eccezionale ciò che significa essere sinistra di governo' e che il mantenimento della sola 'parte migliore' del Prc 'renderebbe concreta la possibilità di un'alleanza con l'Udc'. Fantascienza? Emiliano racconta la storia della disputa sul patrono di Bari, scoppiata dopo l'arrivo della reliquie di San Nicola in una città fino allora protetta da San Sabino. Era il 1067. La querelle è stata risolta il secolo scorso. E a proposito del fatto che governa una città che ospita una Chiesa Russa e venera un santo in comune con fedeli greci e russi, Emiliano racconta anche un'altra cosa: 'Ho chiamato Veltroni e gliel'ho detto. Cambia esempio, lascia stare Putin'". Come ci siamo ripromessi, non facciamo alcun commento, anche perché ci auguriamo che i fatti raccontati siano da addebitare a libere interpretazioni giornalistiche de L'Unità, ma una cosa è certa, a questo punto farebbe bene anche al compagno Vendola fornirci una sua versione. Condividi