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Rifondazione comunista non ha partecipato alla sfilata di fronte alla Marcegaglia perché la presidente di Confindustria vuole cancellare la contrattazione collettiva “con chi ci sta” Rifondazione comunista dell’Umbria non ha partecipato all’assemblea di Confindustria umbra che si è tenuta ieri e alla quale ha partecipato la presidente nazionale dell’associazione degli industriali Emma Marcegaglia. Non lo ha fatto perché la Confindustria a guida Marcegaglia è protagonista di un attacco senza precedenti ai diritti del mondo del lavoro, visto che si è proposta di cancellare la contrattazione nazionale collettiva di lavoro e sostituirla con la contrattazione individuale. Ogni lavoratore sarà solo nei confronti del datore del lavoro, alla sua totale mercè: è il classico tentativo di sottrarre diritti e garanzie del lavoro in cambio di un poco più di salario, se il lavoratore si dimostra docile e “aziendalista”, fedele al padrone. Marcegaglia, inoltre, vuole un sindacato addomesticato, un sindacato giallo, come dimostra la stizzita reazione della presidente di Confindustria di fronte alle critiche della Cgil alla contrattazione che propongono gli industriali. Rifondazione comunista si oppone all’idea di sviluppo industriale che portano avanti le destre di Berlusconi e Confindustria, alle loro scelte antioperaie e antisindacali, all’idea che sulla strada della destrutturazione dei diritti del lavoro si vada avanti “con chi ci sta”, marginalizzando un sindacato, come quello della Cgil, che non fa altro che il suo dovere, tutelare garanzie e diritti acquisiti dai lavoratori con lotte secolari. Per questo ha ritenuto opportuno evitare di sfilare davanti a Marcegaglia all’assemblea che Confindustria umbra ha tenuto ieri a Perugia. Rifondazione comunista per accreditarsi non ha alcun bisogno di sfilare davanti al presidente di Confindustria, come invece fanno altre forze politiche, e preferisce stare davanti ai cancelli delle tante aziende che in Umbria rischiano la chiusura. Infine, ha abbastanza dell’incredibile che il Consiglio regionale dell’Umbria interrompa i suoi lavori per andare ad ascoltare l’intervento, anche se del presidente nazionale, di una associazione di categoria. Stefano vinti Condividi