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Pubblichiamo l'intervento che il segretario regionale di Rifondazione Stefano Vinti ha tenuto questa mattina nell'aula di palazzo Cesaroni nel corso del dibattito inerente la legge sulla sicurezza. "Nell'ultima settimana sono avvenuti alcuni fatti che ci fanno riflettere sulla situazione della sicurezza in Italia. A Casal di Principe è stato ucciso il parente di un collaboratore di giustizia. Nello stesso luogo sono stati mandati dai ministri Maroni e La Russa 400 nuovi agenti e l'omicidio è avvenuto a poca distanza dai check point costruiti dai 500 uomini della Folgore inviati in quella terra. Nonostante la militarizzazione del territorio, quindi, la sicurezza dei cittadini non è migliorata e questo intervento si rivela non efficace. Il mondo oggi è effettivamente insicuro, soprattutto perché c'è un sistema economico che sta collassando. Il problema della sicurezza, oggi, riguarda il rischio per milioni di cittadini di perdere i propri risparmi: questo sistema globalizzato del capitalismo ha rotto le proprie regole dedicandosi all'accumulazione per l'appropriazione attraverso le privatizzazioni che hanno sconvolto lo Stato sociale europeo negli anni '80 e '90, privando le collettività dei beni e dei diritti comuni. La natura di questo sistema economico produce insicurezza. Negli ultimi 15 anni i crimini si sono ridotti del 40 per cento eppure il senso di insicurezza continua a crescere. L'insicurezza è prodotta dalla precarietà del lavoro e delle relazioni sociali, da un modello di società che non funziona. Vanno comunque definite politiche per la sicurezza urbana: la politica ha soffiato sul fuoco delle paure irrazionali e dell'emotività, strumentalizzandole. Occorre un piano di sicurezza urbana democratica che veda il protagonismo di più soggetti ma anche la presenza delle forze dell'ordine a presidio dei territori. Servono interventi per sostenere le vittime dei reati e ripristinare le rotture che l'evento reale produce a livello sociale. La riqualificazione e la riprogettazione urbanistica possono contribuire fortemente, insieme all'educazione alla legalità, alla sicurezza delle nostre città. La frequentazione degli spazi pubblici toglie spazio alla criminalità e può essere sostenuta grazie all'attività dell'associazionismo e del volontariato. L'insicurezza non si cura con un'aspirina ed è inutile puntare sulla strumentalità e sulla demagogia: è questo sistema che produce insicurezza". Condividi