005.jpg
Le sculture di Paolo Icaro sono le protagoniste della XXVI edizione della Biennale di Gubbio 2008 che quest’anno propone una parte di esposizione interna a Palazzo Ducale e una parte itinerante tra il verde della città. “E’ con una certa fierezza eugubina – ha dichiarato Pier Luigi Neri Assessore alle Attività Culturali della Provincia di Perugia - che partecipo all’inaugurazione di questa XXVI Biennale di Gubbio. La relazione tra città e arte non è stata facile ci sono state, come in tutti i matrimoni, crisi e rischi di separa­zione, ma ha prevalso l'amore profondo che supera tutte le difficoltà. Venticinque edizioni che dal 1956 rappresentano un percorso cultu­rale tra i più pregiati nella storia delle arti figurative del nostro Paese. Un bel risultato, foriero di prospettive rassicuranti per la durata nel tempo di questo storico "matrimonio". Le risorse nel campo della cultura vanno sempre di più assottigliandosi, questo ci porta a spendere meglio puntando sulla valorizzazione delle eccellenze umbre. Un altro percorso intrapreso dall’Ente che rappresento, è quello di far emergere i giovani talenti della nostra terra per questo stiamo sviluppando intese con l’Accademia Belle Arti Pietro Vannucci, il Conservatorio di Musica, tutte fucine di nuovi artisti che porteranno l’Umbria nel mondo”. A sottolineare l’importanza della Biennale di Gubbio nel panorama italiano è stato il sindaco Orfeo Goracci, che ha dato risalto a questo nuovo modo di animare giardini e orti della città alta, proponendo un vero museo di scultura a cielo aperto. “La Biennale di Gubbio – ha spiegato Giorgio Bonomi curatore della Biennale - dopo più di cinquanta anni, la prima risale al 1956, festeggia, per così dire, le "nozze d'argento", essendo la XXV edizione. "Nozze" è un termine metaforico che ben si adatta alla Biennale, infatti tutti gli artisti, i critici, gli storici e altri hanno sempre "amato" la manifestazione, vuoi per l'atmosfera che Gubbio offre, vuoi per la qualità delle opere qui, nel corso dei decenni, presentate. In accordo con gli Enti organizzatori, Comune di Gubbio e Provincia di Perugia, si sta cercando di rendere "stabile" ciò che era "effimero", cioè si sta cercando di creare il primo Museo della Scultura in Italia, valorizzando anche la piccola Collezione posseduta dal Comune derivante, in parte, dai lasciti degli artisti, esponendo le opere lungo Parco Ranghiasci. L’ambizione è di trovare anche una sede per un Museo di Scultura stabile all’interno di un palazzo della città”. Condividi