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di Nicola Bossi Via del Macello ore 9,30: sotto i porticati di cemento sostano già due tranx. Abitano lì. Uno è davanti al portone di ingresso. L'altro invece è seduto sulle fioriere a muro. Cosa fanno? Semplice. Hanno modernizzato i loro orari di lavoro. Hanno deciso di vivere il giorno piuttosto che la notte. In queste posizioni statiche aspettano i clienti. Che parcheggiano - pagando per la gioia dell'assessore Chianella le strisce blu - e poi si avvicinano. Si fanno un cenno con la testa e poi salgono nel condominio. Non è una casualità. E' ormai la normalità. Sempre in via del Macello operano anche prostitute sud-americane: anche loro non scendono più in strada di notte. Si mettono davanti al portone. Aspettano il passaggio. Oppure operano direttamente sulla strada che porta alla Cgil. Sono giovanissime. Hanno il telefonino bollente e vengono controllate dai loro schiavisti direttamente dalla finestra dell'appartamento. Anche gli schiavisti sfidano sempre di più le leggi di questo nostro Paese. Le telecamere del Comune di Perugia servono veramente a poco per sentirsi più sicuri. Servono molto per pagare le multe. Comunque, tornando al nostro tema: questo nuovo modo di porsi sul mercato del sesso a pagamento rischia di essere molto più pericoloso di quello classico in strada. Più pericoloso perchè esaspera i cittadini: se prima di notte si sentivano i rumori dei sali-scendi e di quale lite cliente-prostituta-pappone, ora il pericolo e l'illegalità è sotto gli occhi di tutti. Il senso di insicurezza aumenta. Aumenta anche il conflitto etnico e condominiale. Aumenta la mala pianta del razzismo. Aumenta la sfiducia verso le istituzioni. La maggior parte delle prostitute e tranx non creano dei problemi reali alle nonne e alle mamme che tornano a casa dopo aver fatto la spesa. Ma ieri è successo qualcosa per la prima volta: un tranx stava battendo di giorno in via del macello sotto il portone del condominio. Una signora armata di buste della spesa è passata. Forse ha detto qualcosa. Forse no. Comunque siano andate le cose è scattata una violenza cieca e barbara. Botte, cazzotti e calci. Eppoi la rapina: 200 euro e un telefonino. Una prognosi di 10 giorni. Tutto questo in pieno giorno. Tutto questo all'ingresso di casa. Tutti sanno di questi rischi ma nessuno opera. Le chiacchiere sui vigili e sulle telecamere sono inutili. Il diritto alla sicurezza è un diritto. Non è nè di destra nè di sinistra. Non operare vuol dire creare insicurezza, razzismo e disperazione. In via del Macello, ma in tutto il Broletto, servono dei mediatori culturali che sappiano parlare con le prostitute e i trans per cercare di arginare i conflitti. Servono maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine. Servono anche dei controlli amministrativi sui proprietari di case che affittano a nero i propri locali per lucrare meglio, mettendo in pericolo tutti. Più controlli per salvare anche chi è costretto a prostituirsi. Condividi