eremo montecorona.jpg
PERUGIA - “In ascolto dell’assoluto. Viaggio fra gli eremi in Umbria”. Un titolo suggestivo per un libro altrettanto suggestivo e che vuole condurre il lettore ad ‘ascoltare il silenzio’, non verso una fuga dal mondo, ma per osservarlo nella sua giusta luce, attraverso la natura, la storia, lo spirito. Si tratta del volume, corredato da testi di Laura Zazzerini e fotografie di Enrico Mezzasoma, presentato di recente nel Palazzo della Provincia di Perugia. L’eremo nella terra umbra ha avuto un significato particolare segnato da tre grandi santi (San Francesco, San Benedetto, San Romualdo) che hanno dato a questo “ascolto dell’Assoluto” ognuno un’impronta particolare e fortemente identificativa. Il libro propone un percorso in venti tappe nella nostra regione alla scoperta di quegli eremi che hanno mostrato una continuità insediativa e di cui è possibile non soltanto ritrovarne le tracce, ma seguirne la storia, talvolta illustre. Luoghi che, scelti inizialmente per condurre una vita meditativa, sono stati poi trasformati da Francescani, Camaldolesi e Benedettini in grandi centri di culto e di cultura allorquando in prossimità della grotta scavata nella roccia vengono costruite imponenti chiese, abbazie o conventi. Una sorta di visita virtuale (e non) ad eremi noti quali l’Eremo delle Carceri di Assisi o il Sacro Speco di Narni o la scoperta di interni di luoghi difficilmente raggiungibili come l’Eremo di Santa Maria Giacobbe di Pale o l’Eremo di San Girolamo di Scheggia e Pascelupo. Nel libro c’è anche l’Eremo di Montecorona, testimone del passaggio di celeberrime personalità, che celebra il millennio della propria esistenza. “Gli eremi in Umbria – è il commento del Presidente Cozzari – raffigurano l’immagine identificativa della nostra regione, non solo dal punto di vista scenografico, ma anche per il carattere della nostra gente. Rappresentano la nostra storia e anche la nostra prospettiva. E’ importante conservare queste perle che rappresentano un momento di penetrazione nel nostro ambiente e una notevole possibilità di sviluppo del nostro territorio”. Per Laura Zazzerini non si è trattato di un censimento degli eremi umbri (che sono oltre 60), ma di una precisa scelta dei 20 eremi che davano la possibilità di seguire la propria storia dalla grotta eremitica ai nostri giorni, con le tappe delle varie evoluzioni, in una sorta di continuità religiosa, con la ricerca di episodi particolari come ad esempio miracoli di santi. “Un’esperienza interessante – questo è per Enrico Mezzasoma il percorso che ha portato all’opera – che ha permesso un mio arricchimento personale, da punto di vista naturalistico, artistico e spirituale. Ho cercato di rendere al meglio le sensazioni che i luoghi mi hanno dato, con luci ed ombre: il freddo delle grotte, il silenzio, la spiritualità profonda”. Condividi