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ASSISI - Il Pd deve essere un ''partito popolare'' e cioe' ''fortemente radicato tra i ceti popolari'', ed anche ''da combattimento'', pronto a fare le battaglie di opposizione nella consapevolezza che ''i cicli politici oggi si accorciano''. Lo ha detto Pierluigi Bersani intervenendo al sesto Convegno dei Cristiano sociali. Nel dibattito della mattina molti interventi avevano espresso preoccupazione per il consenso stabile del governo nonostante una serie di scelte negative. Bersani ha invitato a ''non fare gli apocalittici''. ''E' vero - ha raccontato - anch'io dopo le elezioni mi sono detto 'vuoi vedere che questi fanno le riforme che non abbiamo fatto noi perche' eravamo divisi?'. La realta' e' che fanno politiche di destra''. Il che forse puo' dare ''messaggi piu' confortanti'' ma non ''soluzioni ai problemi''. ''Secondo me - ha aggiunto l'esponente del Pd - e' piu' facile che i cicli politici si accorcino piuttosto che la destra dia risposte strategiche ai problemi''. Quanto al Pd dovra' mettere al centro del proprio cammino la questione del rapporto tra democrazia e problemi sociali. ''Il governo deve inventarsi una cosa alla settimana, deve continuamente lanciare 'armi di distrazione di massa'; noi dobbiamo avere due o tre chiodi e battere sempre li''. Bersani ha quindi condiviso l'impostazione della relazione di apertura del Convegno, fatta ieri da Mimmo Luca', nella quel si chiede di lavorare al radicamento del territorio, e di cominciare a costruire un terreno favorevole alle alleanze attraverso alcune battaglie comuni con altri partiti d'opposizione. Bersani ha chiesto una ''cesura tra la logica della fase costituente e quella della fase di costruzione del partito'': in quest'ultima ''si parte dal basso e si va verso l'alto''. ''Io penso a un partito popolare - ha proseguito - ossia radicato ovunque, con linguaggi e tecniche fortemente radicate tra i ceti popolari; un partito che riprenda la critica della realta', e non la lasci alla destra; un partito di combattimento, che non sta al sondaggio del giorno. Berlusconi - ha aggiunto l'esponente del Pd - non fara' mai una cosa che non risulti gradita dal sondaggio quotidiano; noi invece bisogna che piantiamo il chiodino e lo lasciamo li', aspettando a dire 'avevamo ragione noi'''. Quanto alla polemica sulle correnti, Bersani ha fatto una battuta: ''se il presidente Gerald Ford riusciva a masticare la gomma e ad accendersi il sigaro, noi riusciremo a lavorare, a pensare e a discutere contemporaneamente? Non esalto le correnti ma dobbiamo discutere sul profilo del partito''. Il Pd deve fare spazio a una nuova generazione, pero' essi devono essere ''militanti'' e non semplici supporter., ha poi aggiunto Bersani e, prendendo spunto dall'invito rivolto da Giorgio Tonini, in un precedente intervento, ai dirigenti attuali del Pd, a non considerarsi ''immortali'' e a fare quindi spazio alla nuova generazione., ha detto che ''Tutto questo e' giusto, pero' voglio riferirvi quello che ho detto a mia figlia, che si e' data tanto da fare per l'elezione del sindaco della nostra citta': 'Fin qui hai distribuito i volantini, hai attaccato i manifesti con Veltroni, hai portato le sedie per gli incontri con me o con Veltroni; ma finche' non sarai intervenuta ad una assemblea studentesca, finche' non avrai detto la tua in una sezione o in un'altra discussione, non avrai fatto ancora politica. Hai fatto solo la supporter. Per ora - ha osservato in conclusione Bersani - siamo solo a livello di supporter, e questo non va bene''. Condividi