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di Giacomo Antonelli PERUGIA - La CGIL sarà protagonista sabato 27 settembre di una giornata di mobilitazione indetta ed approvata lo scorso 9 settembre dal comitato direttivo nazionale, con l’intento di indurre l’attuale governo ad un cambiamento radicale del proprio indirizzo politico, in termini fiscali, sociali ed economici. Cinque piazze in Umbria sosterranno l’iniziativa del maggiore sindacato d’Italia, i cittadini di Perugia, Umbertide, Nocera Umbra, Terni ed Orvieto saranno chiamati a sostenere la mobilitazione della CGIL, che porrà al centro del dibattito la questione occupazionale, del sostegno alla crescita dei redditi da lavoro e da pensione. Non mancheranno discussioni inerenti al welfare, scuola pubblica e condizioni di lavoro, orfano in molti casi di dignità e sicurezza, oggetto di discriminazione qualitativa. Sarà una giornata di protesta che riguarderà vari campi, spazio ad un’ampia riflessione sull’errata manovra economico-finanziaria approvata ad agosto, insufficiente, inadeguata ed inconcepibile facendo riferimento ai dati sulla crescita dell’inflazione rilevati negli ultimi giorni. La politica italiana si sta muovendo in un contesto difficile anche a causa di un legame sempre più stretto fra governo e Confindustria, patto intenzionato a vanificare e depredare gli accordi sottoscritti unilateralmente tra le parti sociali. Ampia area dedicata all’emergenza salariale, ancora una volta verranno esposte le problematiche economiche dei contratti di lavoro, a fronte di una politica economica e sociale del governo del tutto fuori strada, con il rischio di penalizzazione dei lavoratori e di aree già deboli come quelle del centro-sud. La CGIL avrà il compito di dimostrare l’inefficacia delle norme inerenti alla detassazione degli straordinari applicate dal Governo Berlusconi, misure inconsistenti che si riferiscono ad un numero esiguo di lavoratori. A parere della CGIL, dovranno essere apportate modifiche che salvaguardino il potere d’acquisto di ogni singolo cittadino, difendere i diritti delle fasce più deboli dei lavoratori, ovvero i precari, ampliare le norme riguardanti salute e sicurezza sul posto di lavoro e continuare a combattere il lavoro nero. Sarà un cambio di tendenza richiesto a gran voce sabato da ogni esponente sindacale, cercare di invertire la rotta di un governo che effettua tagli pericolosi nel settore pubblico, favorisce le idee imprenditoriali a discapito dei lavoratori ed in quest’ultimo periodo tace sin troppo su quello che è il problema emergente, il razzismo. Il comitato CGIL Umbria – settore immigrazione- porrà l’accento sulle problematiche odierne, vissute e costrette a superare dai tanti immigrati presenti nel territorio umbro, in un’occasione così importante i sindacati non potevano tralasciare un argomento così rilevante come le difficoltà d’integrazione riscontrata nei rapporti con i cittadini italiani e con le norme “beffa”, vedi la Bossi-Fini, accompagnata da permessi di soggiorno pagati fior di quattrini che oltre a ritardare, spesso tornano al mittente scaduti e quindi divengono inutilizzabili. Attenzione massima dunque nei riguardi di un tema scottante come quello dell’immigrazione in un’Italia divenuta incubatrice del razzismo, chiamata a mutare i propri indirizzi se non vuole ricadere nel baratro dell’omofobia. Una buona iniziativa dunque quella della CGIL, chiamata a dimostrare il proprio valore e la propria forza, dopo essere stata messa ingiustamente sul banco degli imputati a fronte del fallimento Alitalia, situazione dalla quale non può uscirne che vincitrice, capace di respingere attacchi ridicoli e fandonie espresse dalla CAI e dal Governo Berlusconi. Condividi