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La venticinquesima edizione della Biennale di Scultura di Gubbio, che aprirà i battenti sabato 4 ottobre, è considerata dai promotori una sorta di “nozze d’argento” per il grande evento, anche se la manifestazione ha visto i suoi albori nel 1956. La sua rinascita, negli ultimi tre anni, si è avviata dopo una lunga interruzione, grazie all’impegno del Comune di Gubbio e della Provincia di Perugia e al lavoro del curatore Giorgio Bonomi. Si tratta di un’edizione curata in collaborazione con Cristina Marinelli e organizzata a fianco, per alcune sezioni, della Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” e della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura. Si struttura in maniera articolata, comprendendo più sezioni che si inaugureranno in tre diversi momenti: il 4 ottobre, alle ore 15.30, a Palazzo Ducale avverrà il taglio del nastro per la sezione “Collezione e Nuove presenze”, per la Mostra evento “Omaggio a Paolo Icaro” e del Premio Ajò. Dal 1° novembre invece via alla sezione “Accademie: L'artista nel suo farsi” e alla Mostra-concorso per l’artigianato ceramico. Dal 13 dicembre infine la Mostra evento “Plastica/mente. La terra come materia”. C’è stata la volontà di creare un percorso espositivo per questa nuova edizione che abbraccia la parte alta della città di Gubbio attraverso l’utilizzo di luoghi “nuovi”, belli, accoglienti e importanti quali gli Orti della Cattedrale, interessati da un recente restauro, il Parco Ranghiasci. “Con la nuova edizione della Biennale – è il commento dell’Assessore provinciale alle attività culturali Pier Luigi Neri – consolidiamo ulteriormente una delle azioni culturali più qualificanti a cui da tempo stiamo lavorando”. Per l’assessore provinciale è da mettere in rilievo anche lo spazio dato ai giovani artisti provenienti dalle cinque Accademie storiche non Statali italiane di Perugia, Bergamo, Ravenna, Verona e Genova che esporranno le loro opere accanto ai grandi maestri. Già due anni fa è stato pubblicato un catalogo in cui risultano schedate scientificamente tutte le opere del patrimonio recuperato della Collezione del Comune di Gubbio. Si è, inoltre, edita lo scorso anno, con la Silvana Editoriale, La Storia della Biennale di Gubbio e Museo di Scultura Contemporanea che documenta 50 anni di attività e ricorda tutte le centinaia di partecipanti, a vario titolo (artisti, storici, studiosi ecc.), alla iniziativa eugubina. Anche questa edizione contribuirà ad arricchire il Museo della Scultura Contemporanea che si svilupperà nel corso degli anni, nel Parco Ranghiasci e in spazi al chiuso in corso di reperimento. Tra le tante opere già presenti si contano quelle di Getulio Alviani, Alessandra Bonoli, Nicola Carrino, Nino Caruso, Lucilla Catania, Enrico Castellani, Bruno Ceccobelli, Riccardo Cordero, Nino Franchina, Nedda Guidi, Paul Klerr, Igino Legnaghi, Julio Le Parc, Leoncillo, Carlo Lorenzetti, Teodosio Magnoni, Luigi Mainolfi, Eliseo Mattiacci, Luca Maria Patella, Arnaldo Pomodoro, Cloti Ricciardi, Sol LeWitt, Francesco Somaini, Ettore Sottsass, Pino Spagnulo, Mauro Staccioli, Giuseppe Uncini, Nanni Valentini. Quest’anno le ‘Nuove presenze’ saranno, all’aperto: Sestilo Burattini, Mario Ciaramella, Michele Ciribifera, Maria Dompè, Annamaria Gelmi, Franco Ottavianelli, Massimo Palombo. Negli spazi di Palazzo Ducale: Roberto Almagno, Valerio Anceschi, Vittorio Balcone, Manuela Bedeschi, Carlo Bernardini, Pietro Coletta, Giovanni Di Nicola, Licia Galizia, Adele Lotito, Federica Luzzi, Romano Mazzini, Vittorio Messina, Elena Modorati, Maki, Nakamura, Angelo Ricciardi, Vincenzo Rusciano, Marilena Scavezzi, Giancarlo Sciannell, Valdi Spagnulo, Luisa Valentini, Silvia Vendramel. Condividi