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Il centro destra annaspa sulla vicenda dell’ospedale tuderte. Mentre per anni, da loro stessa ammissione, hanno inveito contro una chiusura che non è mai avvenuta, oggi, che sono al governo a fronte di un impoverimento del nostro nosocomio, si trincerano dietro dati che dichiarano candidamente di non conoscere. Questa è solamente un’ ulteriore prova che con le promesse si possono vincere le elezioni ma governare, e governare bene, è altra cosa. Siamo comunque rinfrancati dall’attenzione al problema delle altre forze politiche del centro sinistra anche se occorrono, per chiarezza, alcune precisazioni su quanto apparso sulla stampa. In particolare l’analisi degli amici del PD è solo “l’istantanea dell’incidente” con alcuni problemi però di sovraesposizione relativa ad alcuni elementi e sottoesposizione di altri. Dal primo settembre è stata revocata la convenzione col medico nutrizionista e la possibilità di ricovero ordinario pediatrico per i disturbi dell’alimentazione, un depotenziamento di fatto del reparto e dei servizi offerti dall’ospedale tuderte, non una chiusura, ma un passo deciso in questa direzione. È ovvio che, cosi facendo, ad essere messo in discussione è il livello di interazione tra il reparto pediatrico dell’Ospedale tuderte e la Residenza di Palazzo Francisci e con esso l’intero sistema a rete integrata così come individuato e strutturato sin dal principio, questo si vero punto innovativo e di eccellenza della politica sanitaria locale e regionale, su cui l’amministrazione Marini ha lavorato negli anni passati con straordinari risultati Non possiamo parlare di “Centro per i DCA” facendo riferimento solo ad una struttura cosi come la qualità della rete non può essere perseguita partendo dall’azzeramento di una delle due. Nessuno vieta che sui progetti sanitari complessi, quali quello in discussione, possano verificarsi in corso d’opera operazioni di restyling e di affinamento di compiti e funzioni ma sempre con l’obiettivo di migliorare davvero l’assistenza e di immaginare percorsi di cura sempre più completi e rispondenti alle necessità assistenziali attuali senza meccanismi “top-down” che modificano quanto stabilito dal PAL attualmente vigente Rifondazione Comunista concorda, perciò, sulla necessità di non essere prigionieri del passato ma invita tutte le forze politiche tuderti a non farsi imbrigliare da logiche che con l’interesse della città e dei cittadini hanno poco a che spartire. Il Consigliere comunale Andrea Caprini Condividi