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Per provare l'innocenza del presunto terrorista islamico, la difesa - guidata dall'avvocato Luciano Ghirga - chiama a testimoniare le istituzioni: il sindaco Renato Locchi, il presidente della Circoscrizione, Valeria Cardinali, e un consigliere di maggioranza Paolo Cippiciani. Una mossa a sorpresa che - come si evince dal tabulato pubblico delle udienze - è stata l'unica curiosità della prima udienza che vede sul tavolo degli indagati l'ex imam della moschea di Ponte Felcino, il marocchino Mostapha El Korchi, e dei suoi connazionali Mohamed El Jari e Driss Safika. Gli arresti risalgono al luglio 2007 e furono eseguiti direttamente dalla digos di Perugia: gli accusati devono rispondere di attività di addestramento al terrorismo di matrice islamica. La difesa dell'ex Imam - che secondo l'accusa nella sua moschea si istigava i bambini islamici a picchiare a sangue quelli "crociati" - ha chiamato a giudizio le massime cariche territoriali con le quali l'ex Imam ha collaborato per diversi progetti basati sull'integrazione. Una collaborazione che fu motivo di polemiche in consiglio comunale dopo gli arresti. Ai presunti terroristi islamici la Digos ha sequestrato passaporti e carte d'indentità false, filmati inneggianti all'odio verso l'Occidente cristiano, cartine aggiornare degli acquedotti regionali, "ricette" per confenzionare ordigni atti ad offendere. In più un fusto di agenti chimici che erano stati rubati all''azienda Gesenu che si occupa dello smaltimento rifiuti. Condividi