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SPELLO - 50 fotografie in bianco e nero e a colori e la proiezione di 4 cortometraggi scritti, prodotti e diretti dall’autore. Questo il contenuto in due sezioni della mostra di Saulo Scopa che documenta venti anni di attività e di ricerca espressiva dell’artista, compiuta attraverso la macchina fotografica e la videocamera. L’evento artistico, titolato “Saulo Scopa – Fotografie e cortometraggi 1988 – 2008”, verrà inaugurato sabato 20 settembre 2008, alle ore 18.00, a Spello, presso la ‘Limonaia’ di Villa Fidelia e rimarrà allestito fino al prossimo 5 ottobre. E’ promosso e organizzato dall’Assessorato alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, guidato dall’Assessore alle Attività Culturali Pier Luigi Neri, e dall’Associazione La Camera Chiara, in collaborazione con il Consorzio ABN. E’ a cura di Floriano De Santi, Bruno Mohorovich e Massimo Zangarelli. Saulo Scopa utilizza la macchina fotografica o il video come uno strumento per prendere appunti, focalizzando l’attenzione sul centro senza perdere di vista i margini. Nei suoi scatti fotografici o nelle sue immagini video questa assoluta libertà espressiva è sempre evidente. Ed è con questo spirito che fotografa scenari urbani ed esistenziali dove emerge la dignità e l’inquietudine del punto di vista dell’uomo contemporaneo. Le sue immagini, che – come affermano i critici - sono di immediata e appassionata eloquenza, tracciano un percorso di ricerca evidenziato da una sottile sensibilità psicologica nel cogliere le più intime espressioni dei volti dei personaggi o l’equilibrio tra le forme e i colori di paesaggi. Nel breve filmato I favolosi vent’anni del 1988 Scopa si spinge ai limiti dell’immagine, abbandonando prima le leggi della poesia, poi i vincoli di un intrigo narrativo, e poi va ancora oltre il campo del visibile. Dal corto Video del 1990, che doveva portarlo da una “lingua” in grado di cogliere i soprassalti della coscienza nell’urto e nell’ansia vertiginosa della televisione, con Il nome del destinatario del 1996 entra nello spazio in cui la parola-immagine testimonia in primo luogo la sua frattura, e le fratture della psyche che l’hanno prima intaccata e poi sfarinata. Poi con l’opera Ultimo cittadino del mondo del 1996-97 tutto si deforma e si trasforma, entra in un conflitto, per cui solo nella differenza si riconosce il vero significato della storia. La molteplicità del mondo di Saulo Scopa rivela identità nascoste e si traduce in un caleidoscopio di libere associazioni, basate sulla fotografia come medium elettivo, strumento e asse portante: lo vediamo nell’indagine fotografica che egli compie, dal ciclo La notte del 1989-90 al Cimitero delle macchine del 1992-99 e a Ombre rosse del 2004, passando per La metamorfosi del 2002 e Fermo al semaforo del 1994. L’evento è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, con il patrocinio: della Regione Umbria, del Comune di Spello, del Comune di Foligno, del Comune di Città di Castello, del Cesvol di Perugia, della Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e del Conservatorio di Musica di Perugia. Saulo Scopa è psicologo e psicoterapeuta. All’attività professionale affianca da sempre una libera ricerca artistica attraverso la fotografia, il video e la scrittura. Nel 1994 è tra i giovani fotografi italiani selezionati per Photosalon ’94, manifestazione promossa dalla Fondazione Italiana per la Fotografia nell’ambito della Biennale Fotografica di Torino. Ha scritto e diretto vari cortometraggi presentati in festival e rassegne nazionali ed internazionali. Suoi racconti sono apparsi nella rivista fiorentina Il Governo delle cose e nel volume Raccontami una storia a cena (Morlacchi, 2007). Collabora alla realizzazione di mostre ed eventi culturali promossi da istituzioni pubbliche e private. Petruzzi Editore ha realizzato il catalogo della mostra. Condividi