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E’ partita l’indagine della magistratura milanese circa le truffe realizzate con gli appalti dei T-red in molti comuni italiani. Sono già quattro gli imprenditori arrestati, molti esemplari dell’apparecchiatura in questione sequestrati e sono state avviate indagini in 29 comuni per gare d’appalto truccate. La ditta fornitrice sotto accusa è la stessa che ha fornito i T-red installati a Perugia. Nella nostra città i disagi creati da questa forma subdola di controllo sono stati numerosi; non solo il T-red non è servito a rendere il traffico più sicuro, ma si sono moltiplicati i casi di tamponamento ai semafori con conseguente impedimento del flusso veicolare. Non parliamo poi della marea di ricorsi dovuti presentare dagli automobilisti perugini, ingiustamente colpiti da provvedimenti amministrativi comminati da apparecchiature con tarature non controllabili. Il Giudice di Pace ha più volte sottolineato l’irregolarità del principio in base al quale una ditta privata potesse ricavare utili dal pagamento delle ammende da parte dei cittadini ad una amministrazione pubblica. Anche con l’introduzione dei nuovi apparati la situazione non è cambiata e comunque questi impianti servono soltanto a far confluire denaro nelle casse del Comune a spese dei cittadini. Di fronte a tali questioni, e assodato che le apparecchiature in questione non sono in grado di garantire alcun tipo di controllo, se non generare un clima vessatorio e di paura negli automobilisti, ritengo che sia venuto il momento di lanciare l’unica proposta possibile, a tutela degli automobilisti stessi e dei cittadini tutti: rimozione totale di qualsiasi apparecchiatura di controllo e registrazione agli impianti semaforici. Gli automobilisti perugini sono disciplinati e non c’è bisogno di impiegare ingenti somme del bilancio comunale per i T-red e gli annunciati autovelox; sarebbe invece più opportuno destinare tali somme alla manutenzione delle tante vie e strade che ne hanno bisogno, per rendere effettivamente il traffico più sicuro. Stefano Vinti Presidente Gruppo Regionale Prc Condividi