house for sale.jpg
di Isabella Rossi A settembre, dopo una pausa estiva di quasi due mesi, in giro per le edicole e nei luoghi di maggior passaggio sono riapparsi gli opuscoli gratuiti delle agenzie immobiliari. Oltre al periodico “Cerco e Trovo” sono loro a fornire in Umbria un’impressione immediata sull’andamento del mercato immobiliare del nuovo e dell’usato. Impressione che, naturalmente, può o meno essere confortata da dati non altrettanto facili da reperire ma assolutamente necessari a coloro che oggi stanno cercando casa. Il primo dato è quello dell’esperienza. Chi segue almeno da un anno le offerte sul mercato immobiliare residenziale si è sicuramente già accorto che molte case, in prevalenza usate, girano da un’agenzia all’altra. Soprattutto se si è interessati ad una zona particolare capiterà di riconoscere già dall’annuncio l’unità immobiliare in questione. Solo che alla lunga e un po’ ridicola passerella di agenzie non corrisponde quasi mai un’ adeguata variazione al ribasso del prezzo. Quasi mai. Perché una diminuzione dei prezzi dal 2006 c’è stata nell’usato, solo che il nuovo andamento dei prezzi spesso non viene preso in considerazione dai privati che si rivolgono alle agenzie. Si aspira, cioè, a realizzare quelle “fortune”che solo fino a due anni fa sembravano essere alla portata di tutti non considerando la stagnazione dei mercati e l’aumento dei tassi sui mutui bancari. La sensazione è quella di una roulette, ognuno tenta la sua carta incurante di tutto il resto. Un gioco rischioso se la necessità di vendere è reale. Tutto ciò, come minimo, porta ad un rallentamento del mercato e ad uno scoraggiamento degli acquirenti che vedendo invariati i prezzi di case in vendita da lungo tempo si sentono presi in giro. In questi casi, infatti, se non c’è necessità immediata si rinuncia all'acquisto in attesa di tempi migliori. L’altro dato riguarda il valore reale delle compravendite. Dal momento che di fatto sembrerebbe che non esista un vero mercato, e gli annunci sull’usato continuano ad essere improvvisati spesso sulla base di sensazioni, va a finire che al momento della trattativa i prezzi possono crollare drasticamente. “La difficoltà”, confida il titolare di una agenzia di Perugia, “sta nel fatto che il privato si lascia confondere da articoli che continuano a fomentare l’illusione che il mercato immobiliare sia quello di due, tre anni fa.” Si parte così da prezzi talmente alti da allontanare per lungo tempo le trattative concrete. E non capita di rado che sia lo stesso agente immobiliare a proporre al potenziale acquirente di offrire 20-25% in meno della richiesta. Del resto lui è tra due fuochi. Da un lato deve assecondare le sfrenate ambizioni del venditore, dall’altro fare in modo che il potenziale acquirente non si dia alla fuga dopo la prima visita. Sembrerebbe alla luce di tutto ciò che a Perugia non ci si voglia ancora arrendere al fatto che l’usato non può avere lo stesso prezzo del nuovo. Chiaramente gli immobili di particolare pregio, ubicati in luoghi strategici, non rientrano nella casistica. Quando, dunque, l’azione mitigatrice delle agenzie immobiliari, i cui introiti dipendono dalle compravendite effettuate, è totalmente assente può capitare che i numeri diventino fantascienza. Chi, per curiosità, si diverte a sfogliare per un certo periodo di tempo Cerco e Trovo noterà sicuramente che ci sono annunci di privati fissi allo stesso prezzo da più di un anno. Un fenomeno, apparentemente, fuori da ogni logica. E' un diritto sacrosanto, quello di richiedere sempre lo stesso prezzo quando si è convinti che sia quello giusto, peccato però che l’impressione è che qui in Umbria la "bolla speculativa" venga ora tenuta in vita soprattutto dai desideri, piuttosto che dai fatti. Un’altra sensazione la trasmettono invece i dati dell’Agenzia del Territorio, pubblicati nel Rapporto Immobiliare 2007. Condividi