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Il Pdl continua la sua manovra per blindare il proprio potere. Ora è arrivato il momento di pensare alla legge elettorale per le europee e la cricca di Arcore si lancia nel confezionamento di una legge elettorale antidemocratica che riesce a suscitare perfino le ire dell’Udc. In pratica il Pdl vuole arrivare ad avere uno sbarramento non inferiore al 5% e l’assenza delle preferenze e per ottenere tutto ciò ha cercato di avviare anche la procedura d’urgenza per la legge. Tale mossa ha però scatenato la reazione di Casini, ancor prima che di Veltroni; e sì, perchè anche stavolta il Pd non brilla certo per iniziativa e procede a rimorchio dell’Udc. Sono sintomatiche le parole del cavaliere: “ Veltroni è inesistente, con lui non si può dialogare. E se il Pd è questo dimentichiamoci l’alternanza e prepariamoci a governare il Paese per i prossimi 15 anni”. Per ora l’iter della legge è solo rimandato e purtroppo non sarà difficile che per la fine del prossimo mese il Parlamento riesca ad approvarla, anche se l’opposizione non intende rendere la vita facile al governo. La battaglia principale si baserà sulla questione delle preferenze, opzione intoccabile per Udc e Pd, mentre sul fronte sbarramento la battaglia si sposta un pò più a sinistra, visto che, anche se sembra possibile un ‘ammorbidimento’ al 4% della soglia, rimane comunque un valore che può mettere a rischio l’esistenza di molte forze di sinistra. Verdi e Pdci si sono detti già pronti a manifestare contro una tale eventualità, e addirittura ieri il segretario nazionale di Rifondazione Ferrero ha effettuato personalmente un volantinaggio in Piazza Venezia a Roma. Condividi