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A Roma vi è una crescente preoccupazione per le prospettive negative dell’economia del paese. Dopo che mercoledi’ la Commissione europea ha diminuito le stime di crescita del prodotto interno lordo italiano per il 2008, portandole dallo 0,5 allo 0,1 per cento, l’Italia teme una fase di recessione. I mezzi di informazione italiani segnalano addirittura che l’associazione degli industriali italiani Confindustria aveva gia’ previsto da un anno una crescita zero. Una crescita di solo 0,1 per cento nel secondo trimestre del 2008 è il peggior dato registrato a partire dal terzo trimestre del 2003. INSUFFICIENTE DOMANDA INTERNA "L’economia italiana è ferma, principalmente a causa della debole domanda interna e per il declino della competitività", afferma la relazione della Commissione europea. "Sotto la pressione di un rialzo dei prezzi, i consumi privati sono diminuiti rispetto all’ultimo trimestre del 2007. Un leggero miglioramento e’ previsto negli ultimi mesi del 2008. "In conseguenza al calo della domanda, le imprese hanno dovuto rivedere verso il basso i loro piani di investimento", viene riportato nella relazione. Anche i commercianti italiani sollecitano misure volte a rinvigorire i consumi stagnanti. "L’Italia non ha piu’ ossigeno, le famiglie spendono solo per acquistare beni di consumo essenziali", ha detto un portavoce dell’influente associazione dei commercianti, Confcommercio. PIU' INVESTIMENTI NELLE INFRASTRUTTURE Confindustria ha sollecitato un aumento degli investimenti nelle infrastrutture per stimolare l’economia e la competitività delle imprese. Secondo il suo direttore generale, Stefano Parisi, l’Italia dovrebbe investire piu’ risorse anche in materia di ricerca e istruzione. Articolo originale pubblicato il 10 Settembre 2008, in Austria su "Die Presse". Condividi