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Cinquanta fotografie in bianco e nero e a colori e la proiezione di quattro cortometraggi scritti, prodotti e diretti dall’autore. Questo il contenuto in due sezioni della mostra di Saulo Scopa che documenta venti anni di attività e di ricerca espressiva dell’artista, compiuta attraverso la macchina fotografica e la videocamera. “Saulo Scopa – Fotografie e cortometraggi 1988 – 2008”, verrà inaugurato sabato alle 18 a Spello, presso la ‘Limonaia’ di Villa Fidelia e rimarrà allestito fino al prossimo 5 ottobre. E’ promosso e organizzato dall’Assessorato alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, guidato dall’Assessore alle Attività Culturali Pier Luigi Neri, e dall’Associazione La Camera Chiara, in collaborazione con il Consorzio ABN. E’ a cura di Floriano De Santi, Bruno Mohorovich e Massimo Zangarelli. Saulo Scopa utilizza la macchina fotografica o il video come uno strumento per prendere appunti, focalizzando l’attenzione sul centro senza perdere di vista i margini. Nei suoi scatti fotografici o nelle sue immagini video questa assoluta libertà espressiva è sempre evidente. Ed è con questo spirito che fotografa scenari urbani ed esistenziali dove emerge la dignità e l’inquietudine del punto di vista dell’uomo contemporaneo. Le sue immagini, che – come affermano i critici - sono di immediata e appassionata eloquenza, tracciano un percorso di ricerca evidenziato da una sottile sensibilità psicologica nel cogliere le più intime espressioni dei volti dei personaggi o l’equilibrio tra le forme e i colori di paesaggi. Nel breve filmato "I favolosi vent’anni" del 1988 Scopa si spinge ai limiti dell’immagine, abbandonando prima le leggi della poesia, poi i vincoli di un intrigo narrativo, e poi va ancora oltre il campo del visibile. Dal corto "Video" del 1990, che doveva portarlo da una “lingua” in grado di cogliere i soprassalti della coscienza nell’urto e nell’ansia vertiginosa della televisione, con Il nome del destinatario del 1996 entra nello spazio in cui la parola-immagine testimonia in primo luogo la sua frattura, e le fratture della psyche che l’hanno prima intaccata e poi sfarinata. Poi con l’opera "Ultimo cittadino" del mondo del 1996-97 tutto si deforma e si trasforma, entra in un conflitto, per cui solo nella differenza si riconosce il vero significato della storia. La molteplicità del mondo di Saulo Scopa rivela identità nascoste e si traduce in un caleidoscopio di libere associazioni, basate sulla fotografia come medium elettivo, strumento e asse portante: lo vediamo nell’indagine fotografica che egli compie, dal ciclo La notte del 1989-90 al Cimitero delle macchine del 1992-99 e a Ombre rosse del 2004, passando per La metamorfosi del 2002 e Fermo al semaforo del 1994. All’attività professionale affianca da sempre una libera ricerca artistica attraverso la fotografia, il video e la scrittura. Nel 1994 è tra i giovani fotografi italiani selezionati per Photosalon ’94, manifestazione promossa dalla Fondazione Italiana per la Fotografia nell’ambito della Biennale Fotografica di Torino. Ha scritto e diretto vari cortometraggi presentati in festival e rassegne nazionali ed internazionali. Suoi racconti sono apparsi nella rivista fiorentina Il Governo delle cose e nel volume "Raccontami una storia a cena" (Morlacchi, 2007). Collabora alla realizzazione di mostre ed eventi culturali promossi da istituzioni pubbliche e private. Petruzzi Editore ha realizzato il catalogo della mostra. Info: Provincia di Perugia, Servizio Promozione Attività Culturali e Sociali, Ufficio Promozione Attività Culturali ed Espositive, Via Palermo n.106 – 06129 Perugia; Tel. +39 075 3681 218 – 620 – 407; Fax +39 075 3681 793; www.provincia.perugia.it; cultura@provincia.perugia.it Associazione La Camera Chiara, Via F. Ferrer n.12, 06012 Città di Castello; Tel. 3382666586. Condividi