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PERUGIA - Il Teatro lirico sperimentale di Spoleto soffia via la polvere accumulatasi sulla partitura di 'Don Falcone', opera del napoletano Niccolo' Jommelli, e la ripresenta a piu' di 350 anni dalla sua creazione. Venerdi' prossimo al Caio Melisso e' in programma la prima, con repliche sabato e domenica, nella revisione a cura di Francesco Massimi e Giovanni Valle, per la regia di Giorgio Dongiovanni e la direzione dello stesso Massimi. 'Don Falcone' e' una piccola gemma del teatro settecentesco, il cui esordio avvenne nel 1754 a Bologna. Si tratta di un intermezzo a tre voci. La sua trama e' semplice (un intreccio amoroso a tre) ma si presta a situazioni gustose e gestite con grazia. Tra i due litiganti, a conquistare la bella di turno sara' il giovane e astuto servitore, non il facoltoso ma sciocco padrone. Don Falcone, respinto, si lancia in una accorata maledizione dell'amore che gli ha rovinato la vita. Secondo il regista, ''tutto il Don Falcone e' una grande esaltazione del gioco teatrale, del gusto della finzione scenica portata alle estreme conseguenze''. Gli interpreti sono Vincenzo Serra (baritono) impegnato nelle vesti di Don Falcone, Gianluca Bocchino (tenore) in quelle del servo Gelino. Nel ruolo di Camilletta si alterneranno i soprani Emilya Ivanova e Desire'e Migliaccio. L'opera fa parte della stagione del Lirico, in cui cantano i piu' meritevoli allievi usciti dai corsi di specializzazione per le voci nuove del teatro d'opera. Condividi