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PERUGIA – Intervenendo nel dibattito sul Piano triennale 2008-2010 dell’edilizia residenziale pubblica, approvato stamani dal Consiglio Regionale, l’assessore alle politiche sociali, Damiano Stufara, ha spiegato che in tre anni verranno realizzati oltre 1.720 alloggi pubblici e costituito un fondo regionale per l’affitto. “È necessario – ha sostenuto anche - garantire l'esigibilità del diritto alla casa, che negli ultimi 15 anni, in Italia, è stato molto sottovalutato. Il fatto che 8 cittadini su 10 vivano in abitazioni di cui sono proprietari, non significa che il problema della casa non ci sia: il 60 per cento delle famiglie in affitto vive in condizioni di disagio abitativo, con il canone che assorbe oltre il 30 per cento del loro reddito mensile. La situazione è stata aggravata da alcune modifiche del quadro legislativo che hanno portato ad un crollo dei fondi destinati all'edilizia ìresidenziale pubblica e ad un forte aumento del costo delle case, sia per quanto riguarda l'affitto che per l'acquisto, facendo esplodere una vera emergenza. Gli sfratti per morosità sono aumentati, a ulteriore dimostrazione del disagio abitativo vissuto da tanti cittadini, e nel frattempo le dismissioni e le cartolarizzazioni hanno ridotto l'offerta pubblica. Senza un intervento forte da pare del Governo nazionale il problema non può essere risolto: l'Umbria è, in relazione al numero degli abitanti, la Regione italiana che investe di più nelle politiche abitative. Negli ultimi tre anni abbiamo realizzato, puntando sulla qualità edilizia ed anche sulla bio-architettura, 1720 alloggi che l'Ater provvederà ad assegnare e gestire. Il nuovo Governo ha scelto di annullare i 550 milioni di euro stanziati dal precedente Esecutivo per destinarli invece al nuovo Piano Casa: una prospettiva contro cui tutte le Regioni si sono più volte espresse. Introdurremo elementi innovativi per affrontare il disagio abitativo, dando risposte alle famiglie che non possono permettersi l'acquisto di una ìcasa e neppure il pagamento di un affitto a canoni di mercato.Utilizzeremo il fondo regionale per l'affitto per coloro che hanno un reddito troppo alto per vedersi assegnare una casa di edilizia pubblica ma troppo basso per fare fronte al pagamento di un canone di locazione a prezzo di mercato. Si tratta di misure che abbiamo concordato e condiviso con gli operatori del settore edilizio ed immobiliare, a cui si aggiungono gli strumenti finanziari predisposti in collaborazione con Gepafin e con le banche umbre per facilitare l'accesso al credito (riducendo spese di istruttoria e tassi di interesse) per le famiglie che intendono acquistare una casa. Nel prossimo anno vorremmo modificare la legge 23 per andare incontro alle richieste di adeguamento delle procedure per la stesura delle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi pubblici. Gli emendamenti che ho proposto, riprendendo una proposta del consigliere Luigi Masci (Pd), mirano a tenere in considerazione la presenza di figli a carico e di anziani ultra sessantacinquenni all'interno del nucleo familiare che richiede l'assegnazione di una casa di edilizia pubblica”. SCHEDA - Il Piano triennale per l’edilizia residenziale pubblica trova il suo fondamento giuridico nella legge regionale n. 23/2003, con la quale la Regione Umbria ha provveduto al riordino delle norme in materia di edilizia residenziale pubblica secondo i precetti della Costituzione. Le risorse a disposizione per il Piano triennale per l’edilizia residenziale pubblica 2008/2010 consistono in: risorse derivanti dagli accordi di programma tra Regione e Ministero delle infrastrutture trasporti pari a euro 58 milioni 301.713; residui derivanti dagli interventi di edilizia agevolata euro 1milione 17.443; risorse attribuite alla Regione nel 2005 e nel 2006 dalla Cassa depositi e prestiti relativi ai rientri dei mutui contratti dai Comuni per l’acquisizione ed urbanizzazione delle aree euro 605 mila 548; economie di programmazione derivanti dal triennio 2004 – 2006 euro 17 milioni 315.296. Per un totale di euro 77 milioni 240 mila da cui detrarre euro 3 milioni 400 mila per mutui agevolati. Totale complessivo: euro 73 milioni 840 mila. Per il conseguimento degli obiettivi la Regione si avvale principalmente delle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale (Ater), dei Comuni, delle cooperative di abitazione, delle imprese di costruzione e di altri soggetti pubblici e privati. Il Piano ripartisce inoltre le risorse per ciascuna categoria di intervento (fondo regionale per l’affitto, locazione a canone sociale, locazione a termine con proprietà differita, locazione permanente, interventi all’interno del PUC e dei contratti di quartiere, interventi nei centri storici, interventi sperimentali che comprendono la bioarchitettura, le residenze per anziani, le residenze per studenti universitari) e per ogni POA, (programma operativo annuale) relativo all’anno 2008-2009-2010. Il Piano precisa anche le modalità della redistribuzione delle risorse non utilizzate durante l’attuazione dei singoli POA. Nel corso del triennio verranno realizzati 1720 alloggi. Condividi