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di Nicola Bossi e Daniele Bovi C'è un nuovo elemento del processo sul caso Meredith che soltanto da pochi minuti è stato reso noto, seppur da fonti non ufficiali ma bene informate: le richieste di costituzione di parti civili non sarebbero soltanto due - quella della famiglia di Metz e di Patrik Lumumba - ma tre. L'ultima presentata riguarderebbe i proprietari dell'abitazione di via della Pergola dove è avvenuto l'omicidio di Metz e che è rigorosamente sotto sequestro da parte delle autorità giudiziarie. L'abitazione è una villetta ad un piano che nonostante si trovi nel perimetro del centro storico - ad una trentina di metri in linea d'aria con l'Università per Stranieri frequentata da Metz ed Amanda - è completamente autonoma e immersa nel verde tipico della collina umbra. Un piccolo miracolo urbanistico che la rende unica come costruzione dell'acropoli. L'abitazione è formata da tre camere (due singole e una doppia), cucina, bagno e sala da pranzo. L'affitto complessivo si aggira intorno ai 900 euro. Un introito che, come scritto nella richesta di parte civile dei proprietari, non è stato più possibile incamerare per via dell'omicidio che ha portato in dote il sequestro della struttura. Da dieci mesi la casa di fatto off-limits. E i sigilli sarebbero destinati a rimanere a lungo qualora dopo il Gup Paolo Micheli decidesse il rinvio a giudizio per Amanda e Raffaele e accogliesse il rito abbrevviato per Guede. Sui dodicimila euro la quantificazione dei mancati introiti - affitto e bollette e tasse fisse - per i proprietari di via della Pergola. Senza contare che la casa, una volta tolti i sigilli, potrebbe non trovare più mercato proprio per via dell'omicidio Metz che è stato sotto i riflettori dell'opinione pubblica mondiale. Condividi