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Rudy scrive una lettera agli avvocati sulla sua innocenza; mentre Raffaele studia in carcere il faldone. E Amanda? Di lei si sa soltanto che domani mattina, per la prima udienza nell'aula 2 del Palazzo di Giustizia, si siederà affianco ai suoi avvocati. La vigilia dei tre imputati per la morte di Meredith Kercher è segnata dalle strategie difensive che si sono dotati i vari pool difensivi. Rudy Guede ha scritto una lettera dove si professa "innocente" e agnello sacrificale. Il suo unico crimine è quello di non aver difeso e salvato dai killer (secondo lui Amanda e Raffaele) Metz. La lettera di sfogo - finita su tutti i media locali - non è stata inviata però ai suoi familiari che nonostante tutto gli sono rimasti vicino. Sollecito invece continua nello stile che si è dato dopo la carcerazione: studente modello, bravo figlia di una famiglia borghese, l'ingenuo innamorato della più brillante Amanda. Francesco Sollecito ha spiegato ai giornalisti che suo figlio "è assolutamente tranquillo nonostante sia protagonista di una situazione maledetta; ma sa che deve avere pazienza". Inoltre, sempre secondo il padre, Raffaele "sta studiando in carcere tutto il fascicolo che lo riguarda ed è consapevole dei nostri sforzi per difenderlo". Amanda Knox e i suoi legali - tra cui in prima fila Luciano Ghirga - hanno optato per il profilo basso. Soltanto qualche ritratto della sua vita in carcere è stato dato in pasto all'opinione pubblica. Nessuna lettera, nessuna conferenza stampa. Abbassare i riflettori serve soprattutto per far dimenticare, per quanto sia possibile, quegli eccessi e quella fame di vita che Amanda non ha fatto mai mistero. Condividi