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Secondo una ricerca del centro studi delle Acli, presentata a Perugia, il 46% degli italiani è schierato nella cosiddetta area del partito post-ideologico, ovvero non è interessata alla 'provenienza' di chi governa, ma soltanto a ciò che effettivamente fa per la cittadinanza. "Per questi elettori - si legge nella ricerca delle Acli - le convinzioni ideologiche non contano ormai nulla: contano solo i risultati ottenuti dai governi. Lavoro, uguaglianza, sicurezza, identità: le parole della politica non sono né di destra né di sinistra. Alle ultime elezioni hanno votato prevalentemente per il centro-destra, ma potrebbero votare indistintamente un uomo di sinistra, se fosse capace di risolvere i problemi del Paese, e se fosse onesto. Pragmatici, non rinunciano però al momento del voto ad affermare le proprie convinzioni personali, i valori in cui credono". Il 22% degli italiani, invece, rientra nella cosiddetta 'antipolitica'. Sono cittadini che rispetto alle tradizionali categorie di destra, di centro e di sinistra, rifiutano assolutamente di definirsi. Non si sentono vicini a nessuna forza politica. In maggioranza non hanno votato alle ultime elezioni politiche. Non hanno fiducia nelle istituzioni e rispetto ai problemi del paese pensano che sia "tutto inutile", perché la casta dei politici non sarà mai in grado di fare qualcosa. Un atteggiamento di totale rifiuto e disaffezione nei confronti della politica, della quale infatti non parlano mai. Infine, il 32% dei cittadini si colloca nell'alveo della classica politica, quella suddivisa in destra e sinistra, cioè due aree molto schierate dal punto di vista ideologico. Il 17% è di destra, il 15% di sinistra. Secondo le Acli, lo zoccolo duro della sinistra italiana è formato da persone che hanno votato in maggioranza il Pd, assecondando in qualche modo la sfida veltroniana della vocazione maggioritaria, ma sostenendo anche con una dote cospicua di voti la sinistra Arcobaleno. Le convinzioni ideologiche contano eccome per questi "elettori", che ritengono l'aggancio ai valori un elemento determinante ai fini delle proprie determinazioni politiche (9%). Il sentimento prevalente di questi cittadini "schierati" è in questo momento la rabbia (22%) nei confronti della politica. Le ultime elezioni sono state una vera iattura (50%). Dall'altra sponda, a destra, uguale passione e coinvolgimento rispetto alle questioni politiche, ma con uno spirito comprensibilmente opposto visto l'esito elettorale: speranza e fiducia sono infatti i sentimenti prevalenti in questi cittadini che si dichiarano orgogliosamente di destra, hanno votato in massa il Pdl e hanno la sicurezza al primo posto tra le parole e i valori rappresentativi della loro parte. Non stupisce da questo punto di vista l'atteggiamento di particolare chiusura negli confronti degli stranieri visti come una minaccia per l'ordine pubblico (9%) o comunque una fonte di disturbo (10%) Condividi