meredith-2.jpg
Di Nicola Bossi Il corpo di Meredith coperto da un pesante piumone - un quadro immortalato dagli inquirenti nella camera di via della Pergola dopo l'omicidio - non sarebbe stato per la Procura di Perugia un atto di pietà degli assassini, ma un tentativo non riuscito di disfarsi del corpo. Sul pavimento della stanza ci sarebbero le tracce di un tentativo di trascinamento del corpo - per circa un metro e mezzo - e la posizione del piumone starebbe a dimostrare che gli assassini erano intenzionati ad utilizzarlo per il trasporto. Poi è successo qualcosa. Si sono resi conti che si sarebbero esposti agli occhi di numerosi testimoni. Da lì allora - sempre secondo la procura - il tentativo di depistaggio della rottura del vetro della finestra di una delle camere dell'appartamento per simulare l'ingresso di uno sconosciuto. Anche questo tentativo avrebbe però lasciato delle tracce: i frammenti di vetro dopo la rottura sono caduti all'esterno e non all'interno della camera come logica vorrebbe. C'è dell'altro: gli asciugamani utilizzati per assorbire il sangue di Metz - ne uscì molto dato che la ferita al collo determinò il decesso per dissanguamento - non sono più utilizzati in sede di processo. Il cattivo mantenimento del reperto avrebbe permesso alle muffe di vanificarne qualsiasi validità. Condividi