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“Il Comune di Perugia ha deciso di avvalersi degli strumenti che il decreto Maroni fornisce ai sindaci in materia di sicurezza. Salgono a 450 Euro le multe, prima irrisorie, per i clienti, colti in flagranza, del meretricio su strada; per i responsabili di fenomeni di incuria, degrado, imbrattamento e occupazione abusiva di aree ed immobili pubblici e privati; per la vendita di bevande in bottiglie e contenitori metallici. Le ordinanze sindacali, una volta divenute esecutive, impegneranno le forze dell’ordine nella loro applicazione, che confido sarà rigorosa e puntuale. L’ Amministrazione comunale perugina ha deciso di lavorare per la sicurezza con una azione di contrasto capillare e costante, senza effetti speciale pensati per stupire ma con la quotidiana pratica della prevenzione e del controllo. Abbiamo installato, con un investimento considerevole, sistemi di videosorveglianza e di illuminazione pubblica nelle aree più sensibili della città e attivato il numero verde antitratta, per il quale stiamo facendo ora una massiccia campagna di comunicazione. Controlliamo tutti i giorni il territorio, facendo intervenire, a seconda delle situazioni che troviamo, i servizi sociali o le forze dell’ ordine. Verifichiamo i locali pubblici e la regolarità degli orari. Ci siamo costituiti, primo Comune in Italia, parte civile contro gli sfruttatori della prostituzione. Lavoriamo per la tutela ed il recupero sociale delle vittime della tratta. Non siamo dunque all’ Anno zero, ma accogliamo con favore le misure che possono portare un contributo ad accrescere la sicurezza dei cittadini. Resta il tema di fondo: per contrastare l’ illegalità ci vogliono uomini e mezzi, altrimenti le leggi, i decreti e le ordinanze non sono meno virtuali di una “grida” di manzoniana memoria. Più uomini e mezzi sono previsti dal patto per la sicurezza firmato dalle istituzioni (Comune in prima fila) e dal precedente governo, e che fino ad oggi è stato completamente disatteso dal governo Berlusconi. Non si è visto un uomo né un Euro, il che in fondo è coerente con i pesanti tagli apportati dall’ esecutivo. Non si può, però, fare della sicurezza una bandiera elettorale e poi tagliare i fondi alle forze dell’ ordine. In ogni caso, il Comune continuerà a fare la sua parte”. Condividi