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Un'ora di assemblea in più, in tutte le fabbriche e nelle aziende anche micro, per parlare della sicurezza. Una discussione sempre aggiornata per raccontarsi potenziali pericoli e pretendere sicurezza. E' questo il senso della richiesta portata avanti dal segretario di Perugia della Cgil, Mario Bravi, nella conferenza di fine anno. Far parlare tra loro gli operai e poi aprire un dialogo permanente con chi gestisce le aziende, sarebbe uno dei metodi più efficaci per superare la frammentazione del lavoro. "In Umbria - spiega Mario Bravi - il 60 per cento dei lavoratori dipendenti opera in luoghi di lavoro con meno di 10 dipendenti. E proprio nel piccolo si registra l'86 per cento di incidenti. Molti dei quali altamente invalidanti e mortali. Dobbiamo smettere di pensare che si può risparmiare sulla sicurezza. E' compito di tutti riportare al centro della vita il lavoro e il lavoratore". Ma per Mario Bravi è anche l'ora dei rinnovi contrattuali dopo ben due anni di attesa: "Oltre 100mila lavoratori stanno lavorando con contratti scaduti da troppi mesi. E questo impoverisce ogni giorni di più le famiglie che si trovano un salario non più rapportato alla realtà economica del Paese. E' da irresponsabili continuare a spingere verso il baratro lavoratori che chiedono aumenti di 70-120 euro al mese al loro". La manifestazione della Cgil è stata effettuata a Campello sul Clitunno, il luogo dove persero la vita 4 uomini all'interno di una raffineria di olio. Il sindaco Paolo Pacifici, insieme alla Cgil, ha spiegato che è difficile ad oggi pensare ad una riapertura dell'azienda espolsa nello stesso sito. Prima la sicurezza e l'accertamento della verità, poi il ritorno dei lavoratori. Tutto questo per evitare altre lacrime. Condividi