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FOLIGNO - Il sindaco di Foligno, Manlio Marini, ha inviato un telegramma a mons. Giuseppe Betori, folignate, nominato da Papa Benedetto XVI arcivescovo di Firenze. ''Auguro ogni bene per la nuova e alta missione - ha scritto il sindaco - confermando stima e amicizia''. ''A nome dell'amministrazione comunale di Foligno, della citta', e a nome mio personale - e' detto ancora nel telegramma - desidero esprimere le piu' sincere e vive felicitazioni per il prestigioso incarico pastorale alla guida dell'arcidiocesi di Firenze, assegnato in data odierna dal Pontefice''. Mons. Giuseppe Betori, nominato dal Papa arcivescovo di Firenze, e' nato a Foligno il 25 febbraio 1947. E' stato ordinato sacerdote il 26 settembre 1970 e incardinato nella diocesi di Foligno. Ha conseguito la licenza in Teologia presso la Pontificia universita' Gregoriana e il dottorato in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico. E' stato nominato Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana ed eletto alla Chiesa titolare di Falerone il 5 aprile 2001. La sua consacrazione episcopale ha avuto luogo nella cattedrale di Foligno il 6 maggio dello stesso anno. E' stato confermato nell'incarico di segretario generale della Conferenza episcopale italiana, per un ulteriore quinquennio, il 6 aprile 2006. Ha collaborato a vari Dizionari e alla stesura dei Catechismi italiani ed e' autore di numerosi articoli di esegesi biblica pubblicati su varie riviste specializzate. Tra gli incarichi piu' significativi da lui ricoperti: docente di antropologia biblica e di esegesi biblica; preside dell'Istituto Teologico di Assisi; parroco; assistente diocesano dell'Azione Cattolica; direttore del Centro Regionale di Pastorale; segretario del Sinodo Diocesano; Direttore dell'Ufficio Catechistico della Conferenza Episcopale Italiana; Coordinatore del Convegno Ecclesiale Nazionale di Palermo; Sottosegretario della Cei. Nell'ambito della Conferenza episcopale italiana e' anche presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione ''Santi Francesco d'Assisi e Caterina da Siena'' e della Commissione Presbiterale Italiana. Condividi