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Un autentico maestro. Un viaggiatore dell’arte. Nino Caruso, commosso, ha presenziato all’inaugurazione della sua mostra alla Rocca Paolina, promossa e organizzata dall’Assessorato alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, che ha visto la partecipazione di numerosissime personalità istituzionali e non, a testimoniare l’importanza dell’evento. “Nino Caruso. On The Road” rappresenta, non solo un’antologia di opere dell’artista, uno dei più noti scultori ceramisti al mondo, ma un complesso itinerario che ripercorre la sua lunga carriera, documentando le numerose attività e il suo costante impegno rivolto allo studio, alla sperimentazione, alla promozione, alla didattica della materia ceramica. “E’ un onore per me inaugurare la mostra di Nino Caruso – afferma l’assessore provinciale alla cultura Pierluigi Neri - un artista che non ha bisogno di presentazioni, tanto è prestigiosa la sua figura nella storia dell’arte contemporanea. Un umbro che viene da lontano, un umbro che non vorremmo mai che tornasse in Sicilia. Averlo ospite conferma che in Umbria c’è capacità attrattiva. La nostra Regione è stata fortunata ad avere da lunghi anni il maestro come suo concittadino, a Perugia con l’altissima funzione di docente e prestigioso direttore dell’Accademia di Belle Arti, a Todi nella cui quiete e serenità ambientale la riflessione e l’azione creativa si sono esaltate nel suo magico e quasi inaccessibile laboratorio. Nino Caruso è un artista che dell’arte ha fatto una scelta di vita, ma soprattutto un amico. Ho però il dovere istituzionale di presentare, a nome della Provincia di Perugia, la mostra “Nino Caruso. On the road” che è stata da lui pensata come itinerario che ripercorre la sua lunga carriera artistica, costantemente rivolta allo studio, alla sperimentazione, alla promozione, alla didattica della materia ceramica. Un artista in viaggio. Un lungo cammino, iniziato attraverso battaglie di emancipazione sociale e culturale, attraversando repressioni e guerre, approdando alla riconquistata democrazia e, con discrezione e testardaggine, sempre impegnato a guardare oltre affinché gli altri lo seguano. La Provincia di Perugia ha voluto dedicare a Nino Caruso tutto l’impegno (due anni di lavoro) perché la sua mostra antologica diventasse il più importante appuntamento culturale di questo 2008”. “Una mostra tra le più complete – ha commentato Claudia Terenzi (testi critici) – una ricerca dalla ceramica al legno fino a materiali come la resina e al polistirolo, materiale tenero che può essere modificato secondo le intenzioni verso una modularità originale usata anche per interventi in architettura. Un lavoro legato alla continua ricerca del rapporto con lo spazio”. Mauro Tippolotti, Presidente del Consiglio Regionale ha portato il proprio saluto, mentre la presenza di Sandro Parolo dell’Accademia dell’Artigianato Estense è giustificata dall’esigenza di “capire l’arte di questo maestro”. Caruso ha voluto ringraziare tutti per questa importante tappa della sua vita. “Un’enorme fatica realizzata – ha detto - con gli aiuti di tante persone”. Caruso ha voluto anche richiamare l’attenzione delle Istituzioni verso gli artigiani, “un patrimonio di esperienze accumulate di generazione in generazione che, altrimenti, andrà in fumo”. La mostra resterà allestita fino al 26 ottobre e osserverà per le visite il seguente orario: dal martedì alla domenica 10 – 13 /16 – 19.30. Info: Servizio promozione Attività Culturali e Sociali, Ufficio Promozione Attività Culturali ed Espositive, Via Palermo, 106 - Perugia - tel. +39 075 3681218 / 620 / 407 fax +39 075 3681793, www.provincia.perugia.it - cultura@provincia.perugia.it. Scheda della mostra Il percorso della mostra si avvia con le opere degli esordi di Caruso, una serie di sculture dai profili antropomorfi e zoomorfi realizzate tra il 1954 e il 1963 con la tecnica del colombino. Seguono alcuni pezzi della prima metà degli anni sessanta, periodo in cui l’artista è interessato ad indagare le potenzialità espressive di altri materiali, soprattutto il legno ed il metallo, con cui realizza un importante monumento a Pesaro. Le opere della seconda metà del decennio derivano da un nuovo tipo di ricerca basata sull’utilizzo del polistirolo, fin allora estraneo alle tecniche di lavorazione della ceramica. Con l’argilla allo stato liquido colata in forme derivate dal sezionamento di blocchi di polistirolo, Caruso ottiene elementi modulari di molteplici fattezze e misure, proposti anche per la realizzazione di rivestimenti murali e complementi d’arredo. Da sempre interessato ai rapporti ceramica – architettura, lo scultore avvia in questi anni proficue collaborazioni con le maggiori industrie ceramiche; ampio spazio della mostra sarà dedicato alla sua attività in qualità di designer. Caruso utilizza a lungo la tecnica del colaggio, proponendo sia pezzi di dimensioni contenute dalla forte articolazione plastica, sia enormi pannelli e “muri-scultura” che si accampano nello spazio del fruitore. Negli anni ’80 i motivi ispiranti il lavoro di Caruso attingono a civiltà del passato, etrusca in particolare: sono presentati in mostra steli, colonne, portali, scudi, sarcofagi. Parallelamente è data ampia documentazione all’impegno di Nino Caruso quale animatore di workshop, lezioni, convegni ed incontri con artisti ceramisti di fama internazionale, in Italia (ad esempio a Perugia, all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” negli anni in cui ne è stato direttore artistico) ma soprattutto nelle maggiori Università statunitensi e nei più noti Centri di produzione ceramica dei paesi orientali. Alla fine degli anni novanta l’artista tralascia la tecnica del colaggio e ritorna a modellare l’argilla, dando vita a forme insolite dalle tonalità cromatiche inedite e dalle suggestive sfumature ottenute grazie ad un sapiente controllo del fuoco di cottura: sono le “Memorie oniriche”, emblematici volti umani, misteriose strutture architettoniche frutto della fantasia, di parziali ricordi, di esperienze oniriche dell’artista. Riguardo alle ricerche degli ultimi anni, Caruso propone in mostra sia pezzi che possano integrarsi in spazi architettonici (come i pannelli caratterizzati da una particolare sperimentazione della materia) che sculture dal carattere più enigmatico, memori di antiche civiltà mediterranee. A conclusione di questo percorso, una sala è dedicata alla documentazione delle numerose opere realizzate dall’artista per spazi pubblici (delle quali verranno fornite foto, modelli e schizzi originali) e alla rassegna dei manuali e testi redatti dall’artista, un prezioso patrimonio di esperienze di chi è considerato, a livello mondiale, uno dei più grandi cultori dell’arte ceramica. Biografia dell’artista Nino Caruso nasce a Tripoli nel 1928 da genitori siciliani. Trasferitosi a Roma, ottiene il diploma all’Istituto d’Arte. Avvia la propria attività espositiva nel 1956 alla Galleria dell’Incontro di Roma, con presentazione di Renato Guttuso. Seguono numerose altre personali e collettive in Italia e all’estero e altrettanti numerosi riconoscimenti. Collabora, come designer, con rinomate industrie ceramiche e fonda a Roma il Centro Internazionale della Ceramica e a Milano dà vita al Centro Italiano delle Produzioni d’Arte. Dal ’70 dirige, per alcuni anni, la sezione ceramica dell’Istituto Statale d’Arte di Roma. Eì autore di seminari e workshops in Università degli Stati Uniti , Europa, Giappone. Redige manuali di tecnica ceramica editi dalla Hoepli di Milano. Le sue sculture, oltre a collocarsi nei musei e nelle collezioni pubbliche e private, caratterizzano l’arredo urbano di numerose città. Ha curato numerosi eventi ricolti alla ceramica in averi paesi: Svizzera, Germania, Norvegia, Grecia e Italia (da ricordare ‘Cottaterra’). Condividi