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PERUGIA - Il Pintoricchio e' stato una delle star delle mostre italiane nel 2008. Ad una settimana dalla chiusura delle due iniziative a lui dedicate, a Perugia e a Spello, sono stati diffusi i dati sull'affluenza. Oltre 202 mila i visitatoricomplessivi, di cui circa 124 mila alla Galleria Nazione dell'Umbria di Perugia e 78 mila alla Cappella Baglioni di Spello, il che, considerando i 203 giorni di apertura, significa una media di mille al giorno. Le mostre, inaugurate il 2 febbraio, e la cui la chiusura, prevista per il 29 giugno, era poi stata prorogata al 31 agosto, per molte settimane sono rimaste nei primi cinque posti della classifica delle mostre piu' viste. Tra le pieghe dei numeri, gli organizzatori hanno fornito alcune valutazioni, a partire dalla considerazione che in un periodo di calo di visitatori nei musei, a livello nazionale, la mostra del Pintoricchio in Umbria ha rappresentato, con i Musei Vaticani, una controtendenza virtuosa. Altro dato interessante, una buona percentuale di stranieri, che sono stati quasi 14 mila, e, dall' altro lato, una affluenza di umbri meno alta di quanto si potesse prevedere. Nella conferenza stampa che si e' svolta oggi a Perugia, alla quale hanno partecipato anche gli assessori regionali alla cultura di Regione e Comune di Perugia (rispettivamente, Silvano Rometti e Andrea Cernicchi), il sindaco di Spello, Sandro Vitali, il direttore regionale per i beni culturali, Francesco Scoppola, e la curatrice, Vittoria Garibaldi, e' stato sottolineato come il cosiddetto ''modello umbro'' abbia funzionato ancora una volta. Un modello lanciato quattro anni fa con la mostra dell'altro grande pittore del Rinascimento umbro, il Perugino, e basato su una sede espositiva centrale (la Galleria Nazione) ed una serie di allestimenti e percorsi complementari, tali da stimolare itinerari artistici (ma non solo, con il valore aggiunto del paesaggio e dell' enogastronomia) che finiscono con il coinvolgere l'intera regione. Dai dati forniti, infatti emerge che una positiva ricaduta delle due mostre del Pintoricchio e' andata anche a Citta' di Castello, Trevi, Spoleto, Orvieto. Da qui, e' stato detto, l'idea di continuare su questa strada, e gia' si parladei prossimi progetti, che potrebbero andare da Alberto Burri a Giotto e Luca Signorelli. A mostra conclusa, infine, resta il risultato, per gli studiosi e gli storici dell' arte, di aver compiuto un approfondimento su un artista, come il Pintoricchio, meritevole, a 550 anni dalla nascita, di una riconsiderazione nel contesto complessivo del Rinascimento italiano. Condividi