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PERUGIA – Sarà la Rocca Paolina a Perugia ad ospitare dal 6 settembre al 26 ottobre 2008 la mostra “Nino Caruso. On The Road”. L’evento, che verrà inaugurato sabato 6 settembre, alle ore 18.00, è promosso e organizzato dall’Assessorato alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, della Fondazione Accademia dell’Artigianato Artistico - Este (PD) e di Eles di Todi. Ha il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Perugia, della Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Perugia e dell’Associazione Italiana Città della Ceramica e si avvale, inoltre, della partecipazione del Comune di Todi e del Comune di Torgiano. Si tratta, non solo di un’antologia di opere di Nino Caruso, uno dei più noti scultori ceramisti al mondo, ma di un complesso itinerario che ripercorre la sua lunga carriera, documentando le numerose attività e il suo costante impegno rivolto allo studio, alla sperimentazione, alla promozione, alla didattica della materia ceramica. “Nino Caruso – afferma l’assessore provinciale alla cultura Pierluigi Neri - non ha bisogno di presentazioni, tanto è prestigiosa la sua figura nella storia dell’Arte Contemporanea. Ho però il dovere istituzionale ed il piacere personale di presentare, a nome della Provincia di Perugia, la mostra “Nino Caruso. On the road” che è stata pensata da Nino Caruso come itinerario che ripercorre la sua lunga carriera artistica, costantemente rivolta allo studio, alla sperimentazione, alla promozione, alla didattica della materia ceramica. L’Umbria è stata fortunata ad avere da lunghi anni il Maestro come suo concittadino, da Perugia, con l’altissima funzione di docente e prestigioso direttore dell’Accademia di Belle Arti, a Todi, nella cui quiete e serenità ambientale la riflessione e l’azione creativa si sono, con la sua consueta discrezione, esaltate nel suo magico e quasi inaccessibile laboratorio. La Provincia di Perugia ha voluto dedicare a Nino Caruso tutto l’impegno perché la sua mostra antologica diventasse il più importante appuntamento culturale di questo anno 2008. Nella Rocca Paolina, antica struttura, brillerà l’arte di un grande Maestro. In conclusione, posso dire con sicurezza che è completamente veritiero che Nino Caruso abbia pensato a se stesso come ad un artista in viaggio. Un lungo cammino, iniziato attraverso battaglie di emancipazione sociale e culturale, attraversando repressioni e guerre, approdando alla riconquistata democrazia e, con discrezione e testardaggine, sempre impegnato a guardare oltre affinché gli altri lo seguano”. Info: Servizio promozione Attività Culturali e Sociali, Ufficio Promozione Attività Culturali ed Espositive, Via Palermo, 106 - Perugia - tel. +39 075 3681218 / 620 / 407 fax +39 075 3681793, www.provincia.perugia.it - cultura@provincia.perugia.it. Scheda della mostra Il percorso della mostra si avvia con le opere degli esordi di Caruso, una serie di sculture dai profili antropomorfi e zoomorfi realizzate tra il 1954 e il 1963 con la tecnica del colombino. Seguono alcuni pezzi della prima metà degli anni sessanta, periodo in cui l’artista è interessato ad indagare le potenzialità espressive di altri materiali, soprattutto il legno ed il metallo, con cui realizza un importante monumento a Pesaro. Le opere della seconda metà del decennio derivano da un nuovo tipo di ricerca basata sull’utilizzo del polistirolo, fin allora estraneo alle tecniche di lavorazione della ceramica. Con l’argilla allo stato liquido colata in forme derivate dal sezionamento di blocchi di polistirolo, Caruso ottiene elementi modulari di molteplici fattezze e misure, proposti anche per la realizzazione di rivestimenti murali e complementi d’arredo. Da sempre interessato ai rapporti ceramica – architettura, lo scultore avvia in questi anni proficue collaborazioni con le maggiori industrie ceramiche; ampio spazio della mostra sarà dedicato alla sua attività in qualità di designer. Caruso utilizza a lungo la tecnica del colaggio, proponendo sia pezzi di dimensioni contenute dalla forte articolazione plastica, sia enormi pannelli e “muri-scultura” che si accampano nello spazio del fruitore. Negli anni ’80 i motivi ispiranti il lavoro di Caruso attingono a civiltà del passato, etrusca in particolare: sono presentati in mostra steli, colonne, portali, scudi, sarcofagi. Parallelamente è data ampia documentazione all’impegno di Nino Caruso quale animatore di workshop, lezioni, convegni ed incontri con artisti ceramisti di fama internazionale, in Italia (ad esempio a Perugia, all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” negli anni in cui ne è stato direttore artistico) ma soprattutto nelle maggiori Università statunitensi e nei più noti Centri di produzione ceramica dei paesi orientali. Alla fine degli anni novanta l’artista tralascia la tecnica del colaggio e ritorna a modellare l’argilla, dando vita a forme insolite dalle tonalità cromatiche inedite e dalle suggestive sfumature ottenute grazie ad un sapiente controllo del fuoco di cottura: sono le “Memorie oniriche”, emblematici volti umani, misteriose strutture architettoniche frutto della fantasia, di parziali ricordi, di esperienze oniriche dell’artista. Riguardo alle ricerche degli ultimi anni, Caruso propone in mostra sia pezzi che possano integrarsi in spazi architettonici (come i pannelli caratterizzati da una particolare sperimentazione della materia) che sculture dal carattere più enigmatico, memori di antiche civiltà mediterranee. A conclusione di questo percorso, una sala è dedicata alla documentazione delle numerose opere realizzate dall’artista per spazi pubblici (delle quali verranno fornite foto, modelli e schizzi originali) e alla rassegna dei manuali e testi redatti dall’artista, un prezioso patrimonio di esperienze di chi è considerato, a livello mondiale, uno dei più grandi cultori dell’arte ceramica. Condividi