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In merito alle notizie pubblicate nei giorni scorsi da organi di stampa italiani sui rapporti tra le FARC-EP della Colombia ed il Partito della Rifondazione Comunista- Sinistra Europea, il Dipartimento Esteri del PRC-SE precisa quanto segue: 1)IL PRC-SE è da sempre impegnato per la soluzione dei conflitti in diverse aree del mondo. Così è stato ed è in Iraq, Afghanistan, Palestina, Kurdistan, Messico, ed in Colombia. 2)La Colombia vive da decenni un sanguinoso conflitto sociale ed armato che ha provocato migliaia di vittime e quasi 4 milioni di sfollati, lacerandone il tessuto democratico. La Colombia ha il triste record mondiale di sindacalisti assassinati a causa della loro attività politico-sindacale. Già nel 1985, in seguito ad accordi di pace con l’allora governo colombiano, le FARC-EP ed altre forze della sinistra diedero vita ad un partito politico, l’Union Patriotica. Negli anni seguenti circa 5000 dei suoi membri sono stati assassinati, tra cui candidati presidenziali, deputati, senatori, sindaci, consiglieri comunali, dirigenti di organizzazioni sindacali, contadine, etc. Da allora, come testimoniato da decine di organizzazioni per i diritti umani (tra cui l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani), non si è mai fermato lo stillicidio di omicidi di oppositori politici. Lo Stato colombiano è stato più volte condannato dalla Commissione Interamericana per i Diritti Umani (CIDH) della Organizzazione degli Stati Americani (OSA) per azione o omissione in molti episodi di massacri realizzati dagli squadroni della morte paramilitari, spesso in collaborazione con le Forze Armate colombiane. L’ultimo tragico caso è di qualche giorno fa, quando un capitano dell’esercito ha confessato ai giudici di essere l’autore insieme ai paramilitari della zona di Urabà della strage avvenuta qualche anno fa nella Comunità di Pace di San Josè de Apartadò. Questa strage ha provocato, tra le altre atrocità, l’omicidio con la gola tagliata di due bambini di 5 e 2 anni. 3)IL PRC-SE ha avuto rapporti politici con le FARC-EP prima, durante e dopo il negoziato tra il governo Pastrana e l’organizzazione guerrigliera. Il nostro obiettivo è sempre stato quello della ripresa del negoziato di pace, per una soluzione politico-diplomatica al conflitto. 4)Nel 1997, prima che iniziassero i negoziati, una delegazione delle FARC-EP venne in Italia e si incontrò con alcuni diplomatici della Farnesina per far conoscere al governo italiano le intenzioni delle FARC-EP circa un eventuale processo di pace. Quell’incontro tra il governo italiano e i portavoce delle FARC-EP portò alla liberazione unilaterale di un italiano che si trovava nelle mani della guerriglia colombiana. 5)In quella ed altre occasioni le FARC-EP hanno incontrato inoltre tutti i capigruppo nelle Commissioni Estere di Camera e Senato delle forze politiche italiane di allora (Alleanza Nazionale, Lega, Forza Italia, Partito Popolare, Democratici di Sinistra, Verdi),l’ex-responsabile della agenzia ONU contro il Crimine e le Droghe (UNODC) per il controllo delle droghe, Pino Arlacchi, la Comunità di S. Egidio, organi di stampa ed altri. 6)Anche grazie al lavoro politico-diplomatico del PRC-SE, all’apertura del processo di pace (7-1-1999, fino al 20-2-2002), il governo italiano ha fatto parte del Gruppo dei Paesi amici del negoziato attraverso il suo ambasciatore in Colombia. In quel periodo fu stabilito che il contatto tra il governo italiano e le FARC-EP sarebbe avvenuto in un Paese terzo. 7)Delle gestioni politico-diplomatiche sono stati sempre informati, con la massima trasparenza e alla luce del sole, i Sottosegretari agli Esteri con delega all’America Latina dei diversi governi di centrodestra e centrosinistra che si sono succeduti (Franco Danieli, Mario Baccini, Donato Di Santo), ed i Presidenti della Camera (Luciano Violante, Pierferdinando Casini, Fausto Bertinotti). 8)Durante il negoziato, le commissioni di pace congiunte (governo e FARC-EP) realizzarono un tour in Europa per conoscere da vicino i sistemi politici europei. In quell’occasione vennero anche in Italia dove furono ricevuti, tra gli altri, da alte autorità del governo e del Parlamento italiano (commissione esteri e presidente della Camera), dalla Segreteria di Stato del Vaticano, dall’Istituto Italo-latinoamericano, da settori imprenditoriali. Della Commissione governativa faceva parte anche l’attuale Ministro degli Interni colombiano, Sig. Fabio Valencia Cosio. 9)Durante il negoziato in Colombia, nella regione del Caguàn hanno fatto visita alle FARC-EP decine di interlocutori colombiani ed internazionali, a cominciare dal Direttore della Borsa di New York, Grasso, passando per una buona parte del corpo diplomatico accreditato in Colombia, fino alla regina della Giordania. 10)Nello stesso periodo (maggio 2000) una missione ufficiale italiana della Commissione Esteri della Camera si è recata in Colombia dove ha incontrato sia i rappresentanti governativi che quelli delle FARC-EP. 11)Dopo l’11 settembre 2001, su pressioni statunitensi, la Unione Europea decide di mettere le forze guerrigliere colombiane (FARC-EP ed ELN) nella lista antiterrorista stilata per l’occasione. Il PRC-SE ha sempre criticato questa misura in quanto allontana la prospettiva di un dialogo per una soluzione politica del conflitto armato. Con questa decisione l’Unione Europea ha rinunciato ad avere un ruolo politico nella soluzione del conflitto colombiano. Le FARC-EP non sono un’organizzazione terrorista, ma, come ebbe a dire l’ex-presidente colombiano Andres Pastrana, una organizzazione politico-militare. 12)Il PRC-SE ribadisce la sua condanna per i sequestri di civili, e si è adoperato negli anni perché si arrivasse ad uno scambio umanitario di prigionieri tra la guerriglia e lo Stato colombiano, o ad una liberazione unilaterale dei prigionieri, come misura per favorire il dialogo tra le parti, come si può facilmente verificare dagli atti del parlamento italiano e di quello europeo. 13)Dirigenti del PRC-SE e suoi deputati italiani ed europei hanno incontrato in diverse occasioni i familiari degli ostaggi e dei prigionieri di guerra in mano alle FARC-EP (tra gli altri la famiglia di Ingrid Betancourt, la famiglia Moncayo, etc), così come i familiari dei guerriglieri e dei prigionieri politici che si trovano nelle carceri dello Stato colombiano. 14)In questi ultimi anni i governi di Francia, Spagna, Svizzera, Vaticano oltre alla Croce Rossa Internazionale hanno mantenuto rapporti costanti con le FARC-EP per arrivare a concretizzare uno scambio di prigionieri. 15)Lo scorso 1° marzo 2008, violando la legislazione internazionale e provocando la rottura dei rapporti diplomatici con l’Ecuador, con un bombardamento in territorio ecuadoregno il governo colombiano ha assassinato Raul Reyes, comandante delle FARC-EP e loro responsabile esteri, insieme ad altre 23 persone di cui alcune di nazionalità messicana ed ecuadoregna. In quell’occasione il governo colombiano sostiene di aver trovato diversi computer di Reyes con molte informazioni sui loro rapporti internazionali. Questo è stato il pretesto per attaccare dapprima i governi del Venezuela, Ecuador, Brasile, poi quello Svizzero, e tutti coloro che a vario titolo sono stati impegnati per la ripresa del dialogo di pace sia in Colombia che in Europa. 16)Il PRC-SE fa appello a tutti i sinceri democratici perché si mantenga alta la vigilanza e la mobilitazione su ciò che avviene in Colombia e conferma di voler lavorare per una ripresa del processo di pace, per lo scambio umanitario dei prigionieri, per una soluzione politico-negoziata di un conflitto armato che insanguina la Colombia da troppi anni. Condividi