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SPOLETO - Giocando sulle parole si può davvero dire che il 2007 eè stato un anno "veramente sperimentale" per il Lirico Sperimentale di Spoleto, grazie ad attività e produzioni caratterizzate da "nuova creatività, contaminazione dei linguaggi ed attività muldisciplinari", ad iniziare da “Obra Maestra”, del compositore Giovanni Mancuso, vincitore del Concorso Orpheus, che è stata messa in scena da Pippo Delbono. Ma il 2007 - sottolinea il Lirico - è stato anche l'anno delle conferme, come Il Barbiere di Siviglia, nella fortunata edizione pensata da Giorgio Pressburger, accolto favorevolmente in Giappone (35.000 spettatori, 16 recite, 12 città) e successivamente a Spoleto". Tra le trasferte internazionali, oltre al Giappone, il Lirico ricorda con piacere anche i concerti a Sibiue Bucarest, e a Doha, capitale dell'emirato del Qatar. Sempre Pressburger, insieme ai compositori Carlo Pedini e Andrea Cera, è stato protagonista della messinscena di due melologhi nell'ambito del progetto "Spettacolo Umbria". L'attività del Lirico ricomincerà in gennaio con le prove della Cenerentola di Rossini che andrà in scena al Teatro Nuovo l'1, 2 e 3 febbraio prossimo, mentre dal 27 febbraio al 2 marzo si articolerà la 62ma edizione del Concorso europeo di Canto, la cui giuria sarà presieduta dal celebre mezzosoprano Teresa Berganza. Ma, accanto a queste non poche soddisfazioni, va purtroppo segnalata anche qualche difficoltà di troppo, come il rischio della la chiusura, o quanto meno della sospensione, per mancanza di adeguati contributi, del Concorso per nuove opere di teatro musicale "Orpheus", rivolto a compositori under 40, un altro fiore all'occhiello dell'istituzione musicale spoletina, del quale Luciano Berio è stato fondatore e presidente per cinque edizioni, fino alla morte. E' quanto ha sottolineato oggi lo stesso Teatro lirico sperimentale, tracciando un bilancio particolarmente positivo dell'attività concertistica del 2007. Il bando per l'ottava edizione dell'Orpheus (il concorso è biennale), doveva essere pubblicato entro lo scorso marzo, ma la mancanza di certezze economiche non lo ha permesso. "Sono profondamente addolorato se penso alla sola ipotesi che Orpheus non ci possa più essere - ha commentato Carlo Belli, presidente del Lirico - e trovo inconcepibile che in un'epoca in cui si parla di crisi di idee, di giovani che non trovano spazio per poter affrontare dignitosamente la professione di compositori, si debba pronunciare la parola fine ad una iniziativa che ha portato tanto nel teatro musicale contemporaneo". Secondo Giorgio Pressburger, membro del Consiglio direttivo dello Sperimentale, "in un momento in cui le fondazioni liriche nazionali, i grandi teatri italiani stanno tirando i remi in barca nei confronti della musica contemporanea, perché non hanno il coraggio di rompere gli argini angusti della tradizione, non ha senso privare una realtà cosi' consolidata della vera sperimentazione come quella di Orpheus". Condividi