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di Nicola Bossi “Sicurezza del lavoro: ripartiamo dal basso anche attraverso le consulte permanenti comunali, concentrando l’attenzione sul posto di lavoro e valorizzando il ruolo degli Enti bilaterali”: è questa la posizione espressa dal segretario generale territoriale Cisl di Perugia Ulderico Sbarra che chiede già da tempo un' azione coordinata in grado di andare ad investigare e prevenire in maniera costante all'interno dei cantieri, delle fabbriche e dei luoghi di lavoro in genere. Sbarra si è soffermato anche sul ruolo del vigile di cantiere, figura introdotta nell'ultimo consiglio aperto sulla sicurezza:“L’impegno delle parti dovrà essere quello di rendere effettiva l’integrazione del nuovo soggetto vigile urbano con i coordinatori territoriali di settore e le Asl territoriali: un’azione virtuosa sul territorio e dal basso, facilmente programmabile e verificabile. Accordi, le Consulte permanenti che andrebbero estese a tutti i Comuni”. Sbarra ha constato anche come le morti del 2007 siano in linea con le cifre degli anni passati: “Le 20 morti sul lavoro di quest’anno –ha commentato a riguardo Sbarra- risultano essere tristemente in media con gli anni passati. Quindi, in primo luogo, si impone l’esigenza per il sindacato di riappropriarsi con forza del tema della sicurezza e di cambiare sistema. Il grande lavoro svolto negli anni passati non ha dato i risultati sperati e quindi è ora di individuare i limiti e di superarli”. La preoccupazione del segretario Ulderico Sbarra è rivolta verso i piccoli insediamenti produttivi e piccoli cantieri, mentre per quelli più grandi può essere richiamata la questione della modifica dell’art 12 della legge regionale 2/2000 per la sicurezza nei cantieri edili. “In via provvisoria –ha precisato Sbarra- si potrebbero stipulare a fronte dell’incontro preventivo i patti di cantiere. Altra partita da riprendere –ha poi concluso con forza Sbarra- perché di sicuro risultato, in quanto collaudato, è quella del Durc per i privati: rispetto a questo punto, primo della piattaforma sindacale, al sindacato non rimane che sollecitare una modifica della legge regionale attraverso una pubblica manifestazione”. Condividi