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perugia - La Cgil aveva già segnalato alla Regione la gestione irregolare, ma, forse a causa del periodo feriale e fors’anche per una deplorevole sottovalutazione, la cosa non ha avuto seguito fino a che non sono intervenute le forze dell’ordine. E’ quanto si ricava da una nota della Cgil che, venuta a conoscenza del fatto che i dipendenti del bar dell'ente chiuso ieri, al Broletto, stavano lavorando senza un regolare contratto, nei giorni scorsi aveva segnalato il problema all'amministrazione regionale, con una lettera datata 21 agosto 2008. Nel comunicato si ricorda, fra l'altro, che lo stesso bar della Regione Umbria era gia' stato piu' volte oggetto di proteste da parte del sindacato anche per ''lo scarso livello qualitativo del servizio offerto''. ''La sola idea che all'interno della Regione possano essere presenti lavoratori 'in nero' - ha affermato Paolo Cucchiari, segretario aziendale Cgil Regione Umbria - e' intollerabile per un'organizzazione come la nostra, che e' nata e vive allo scopo di garantire tutela a tutti i lavoratori senza distinzioni di sorta, sia pubblici che privati''. ''Per questo motivo - ha aggiunto Cucchiari - ci adopereremo affinche' le lavoratrici al centro di questa vicenda non vengano penalizzate in alcun modo e, anzi, possano essere pienamente tutelate nei loro diritti''. Anche la Funzione pubblica Cgil regionale (che aveva predisposto una denuncia all'ufficio del lavoro, preceduta pero' da quella di una delle dipendenti in nero) ha sottolineato ''la gravita' di questo episodio''. ''Quello che abbiamo di fronte - ha detto il segretario generale, Fabrizio Fratini - e' un esempio in piccolo della 'malattia' che spesso affligge gli appalti pubblici e che puo' portare in certi casi a conseguenze nefaste come gli infortuni e le morti sul lavoro. Le stazioni appaltanti, ancor piu' quelle pubbliche, hanno il dovere assoluto, prima di guardare ad eventuali risparmi, di verificare il rispetto dei diritti dei lavoratori, siano essi baristi o operai in un grande cantiere edile''. Condividi