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PERUGIA – I consiglieri regionali del Pd Fabrizio Bracco e Franco Tomassoni hanno presentato un’interrogazione alla Giunta regionale sulla situazione di grave crisi del lago Trasimeno, per sapere “quale seguito intende dare alle proposte emerse negli incontri fatti tra le diverse istituzioni e i diversi servizi interessati nel corso dell’estate, con particolare riferimento ad un più efficace coordinamento tra le istituzioni per garantire una continua manutenzione ordinaria e straordinaria di fossi e canali di sfogo verso il lago ed assicurare una gestione adeguata del sistema idrobiologico dello stesso, anche attraverso la formazione di un ‘servizio permanente’ di gestione dell’intero comparto”. Bracco e Tomassoni chiedono anche la “creazione di un luogo, un ‘osservatorio tecnico-scientifico’, in cui competenze, conoscenze scientifiche ed esperienze specifiche locali possano essere impegnate per trovare le soluzioni più consone al ripristino dell’ecosistema lago, ed un forte intervento oltre che verso il Governo nazionale anche presso le Agenzie governative quali Anas e Ferrovie dello Stato, affinché il deflusso dei canali di scolo di pertinenza delle infrastrutture di loro competenza venga correttamente inviato al bacino lacustre”. I consiglieri del Pd sono persuasi che il contributo che potrà venire dal condotto della diga del Montedoglio e soprattutto da quello proveniente dalla diga del Chiascio potrà essere “utile, ma non certo risolutivo, senza un intervento organico che affronti l’insieme delle questioni”. Nell’interrogazione i consiglieri del Pd rilevano che la crisi del Trasimeno non è solo legata al basso livello delle acque dovuto al prolungato periodo di siccità ma anche alle profonde trasformazioni di tutto il sistema-lago, dovute anche ad interventi umani “come una manutenzione e una gestione idraulica non continua e sistematica dei fossi e dei canali di scolo, che se ostruiti impediscono il deflusso delle acque piovane verso il bacino lacustre, oltre allo sfruttamento idrico poco consono del lago stesso”. Viene citata anche la “preoccupante scomparsa, in vaste zone, della vegetazione palustre e in special modo della cannuccia, che rappresenta un elemento insostituibile per l’ossigenazione delle acque e per il rapporto con il sistema ittico, nonché di specie ittiche proprie dell’habitat naturale del lago, con ripercussioni negative sia per l’ecosistema che per l’economia della pesca e del turismo”. Inoltre, “sebbene la crisi ittica del lago abbia origine lontane – affermano Bracco e Tomassoni – come testimonia la scomparsa della pregiata lasca del Trasimeno, alimento fondamentale dei residenti di questa zona al punto che i perugini per molti secolo sono stati apostrofati con l’espressione ‘magialasche’, negli ultimi decenni tale crisi ha subito un’accelerazione per l’immissione di specie estranee, come ad esempio il persico sole e il gamberone americano, o l’insediamento di specie dannose come le nutrie, provocando un notevole impoverimento delle attività legate alla pesca”. “Per uscire dalla logica emergenziale – continuano i due consiglieri del Pd – è necessario dedicare al Trasimeno una costante attenzione politica, istituzionale e scientifica, cioè non limitata alle sole fasi di maggior crisi, e che impegni oltre le istituzioni umbre le forze politiche e sociali, gli operatori economici, l’Università e gli Istituti di ricerca e più in generale l’intera comunità umbra”. Nell’atto presentato, Bracco e Tomassoni non mancano di sottolineare l’operato dell’assessore regionale competente in materia, Lamberto Bottini, che “ha più volte e con merito recepito i segnali di allarme provenienti dalla comunità lacustre e si è tempestivamente attivato verso il Governo, chiedendo un incontro urgente con il Ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo affinché il Governo stesso si assuma le responsabilità e garantisca risorse adeguate e stabili per proseguire gli interventi necessari a stabilizzare il livello idrometrico e contrastare le trasformazioni per la manutenzione e il ripristino delle condizioni naturali del lago”, e citano anche l’intervento sulle pagine dei quotidiani locali da parte dell’ingegner Ilvano Rasimelli. Condividi