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Stefano Vinti* Intesa consumatori, un cartello che raggruppa varie associazioni storiche di difesa dei consumatori, tra le quali Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, ha lanciato la mobilitazione contro il caro pane e il caro pasta per lunedì 18 settembre. L’idea è semplice: chiamare i cittadini ad astenersi per un giorno dall’acquisto di pane e pasta, per protestare contro gli aumenti ingiustificati di due generi di prima necessità. Rifondazione comunista dell’Umbria, che da tempo ha lanciato l’allarme nei confronti del continuo aumento dei prezzi dei beni più necessari, appoggerà con forza questa mobilitazione sacrosanta e si schiera a fianco delle associazioni dei consumatori nell’attirare l’attenzione delle istituzioni, del mondo politico ed economico, sull’escalation dei prezzi, che davvero non ha motivazione, se non la speculazione. Rifondazione sa bene quante famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese, quanti sacrifici e rinunce devono fare, quanto ormai è diffuso il ricorso all’indebitamento anche per gli acquisti alimentari, visto che i salari e gli stipendi conoscono una dinamica stagnante a fronte di un aumento continuo dell’inflazione che erode progressivamente il oro potere di acquisto. Quello che accade per pane e pasta ha dell’inverosimile, tanto che ha spinto pefino “Mister prezzi” a definire ingiustificati gli aumenti esponenziali che sono scattati negli ultimi anni. Il grano nel 1985 costava 500 lire al kilo ed il pane 1000 lire; oggi un kilo di grano costa 22 centesimi mentre il pane parte dai 2,7 euro fino ai 5 euro al kilo. Cioè dalle 12 alle 25 volte di più. Il problema non sta dunque nel produttore agricolo, ma nell’industria di trasformazione e soprattutto nella catena della grande distribuzione sempre più nelle mani di grandi e spietate multinazionali. Sarebbe possibile fermare la speculazione accorciando la filiera agroalimentare, eliminando le tante intermediazioni che separano il produttore dal consumatore finale. Abbassare il prezzo di pane e pasta si può e ben venga lo sciopero della spesa se può contribuire alla sensibilizzazione sul problema e al raggiungimento del contenimento dei prezzi. *Presidente gruppo regionale Prc-Se Condividi