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PERUGIA - “E’ grave che dopo due anni di studio e tanti sacrifici si impedisca agli studenti di terminare il proprio percorso formativo, a maggior ragione se sono studenti lavoratori, che molte volte sacrificano il loro tempo libero per il raggiungimento della maturità”. Con queste parole il capogruppo dei Verdi e Civici in Consiglio regionale, Oliviero Dottorini, ha annunciato di avere presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale alla Formazione e lavoro per far chiarezza sulla vicenda della mancata autorizzazione della quinta classe serale all’Istituto professionale per l’agricoltura “Ugo Patrizi” di Città di Castello. “Chiediamo che l’assessore Prodi – afferma il consigliere regionale – si impegni da subito presso l’Ufficio scolastico regionale per risolvere entro l’inizio dell’anno scolastico questa grave mancanza. Chiediamo che il direttore dell’Ufficio scolastico regionale promuova un incontro con la Regione e gli Enti locali, così come stabilito dall’ordinanza ministeriale 19 del 2008, per valutare al meglio l’assegnazione delle risorse umane e dare seguito alle richieste dei dirigenti scolastici di aumentare il numero delle classi in organico, in modo da dare la possibilità a tutti di completare il proprio percorso di studi superando i limiti di organico di fatto imposti in maniera assurda dal governo nazionale. Ricordiamo tra l’altro – aggiunge Dottorini - che l’istituto Patrizi ha formulato la richiesta di nove classi serali e che a fronte di questa richiesta è stata concessa una sola classe terza”. “Ci rivolgiamo dunque direttamente all’assessore Prodi – continua il capogruppo dei Verdi e Civici – perché si faccia carico del problema e trovi, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale e l’Istituto Patrizi di Città di Castello, la soluzione per permettere a tutti gli studenti la conclusione del percorso di studi. C'e' da domandarsi quale opinione delle istituzioni debbano trarre gli studenti-lavoratori che a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico vengono a sapere in maniera del tutto fortuita che il loro percorso formativo deve interrompersi a un passo dal conseguimento della maturità, con le domande di iscrizione consegnate e i relativi bollettini già pagati. I tagli assurdi e irresponsabili del governo e l'atteggiamento burocratico dell'Ufficio scolastico regionale – conclude - non possono essere la risposta a chi, dopo una giornata di lavoro, si e' sottoposto ad anni di scuola serale, dalle 18 alle 23, dal lunedì al venerdì, con la prospettiva di conseguire un titolo di studio”. Condividi